VIDEO
Cerca video
CURIOSITÀ 27 GIUGNO 2023

Arrivano nuove stazioni di rifornimento a idrogeno: come funzionano

I prezzi dei carburanti per rifornire i veicoli continuano a salire e il Consiglio Ue ha anche approvato il regolamento che impone lo stop alla vendita di auto e moto a benzina e diesel entro il 2035. Il mondo guarda alla produzione di mezzi di trasporto più ecologici e sostenibili e, in questo ambito, l’idrogeno sembra un’alternativa molto interessante. Non solo l’Italia, ma anche la Germania, la Francia, la Spagna e in generale i Paesi europei stanno avviando progetti per promuovere l’adozione di veicoli “puliti” con l’installazione di stazioni di servizio a idrogeno.

Cos’è e come funzionano le auto a idrogeno

L’idrogeno è l’elemento più abbondante dell’universo e anche il più semplice: uno suo atomo comprende solo un protone e un elettrone. È considerato un combustibile perché la molecola, in presenza di ossigeno, reagisce formando acqua ed energia. Il punto di forza, sul quale però si sta ancora dibattendo, è la sua capacità di non generare emissioni nocive, ovvero di essere un combustibile “pulito. C’è da fare una distinzione, però, tra verde, grigio e rosa.

  • L’idrogeno verde è realizzato per elettrolisi dell’acqua generata con energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, come quella solare o eolica
  • L’idrogeno grigio è ottenuto tramite “steam reforming” dal gas naturale, cioè dal metano
  • L’idrogeno rosa è realizzato per elettrolisi dell’acqua generata con energia prodotta da centrali nucleari.

Le automobili a idrogeno immagazzinano il gas in bombole ad alta pressione e lo immettono poi in una pila a combustibile (fuel cell). In quest’ultima avviene una reazione elettrochimica che genera elettricità e, allo “scarico”, della semplice acqua. Si tratta di veicoli elettrici a tutti gli effetti perché l’elettricità così prodotta aziona un motore elettrico collegato alle ruote.

Come funziona un distributore a idrogeno

In linea con la Direttiva europea 2014/94/Ue sull’uso e la promozione dei combustibili alternativi, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, a marzo 2023, ha approvato un progetto per la realizzazione di 36 stazioni di rifornimento a idrogeno entro il 2026, finanziate in parte con i 230 milioni di euro del Pnrr. Per quanto riguarda le caratteristiche tecnico/progettuali comuni a tutte le stazioni, una delle più importanti riguarda l’erogazione del carburante, che dovrà avvenire necessariamente a una pressione di 350 bar per le auto e 700 bar per i veicoli commerciali pesanti e leggeri. Ogni stazione finanziata dovrà erogare, per tutta la durata della concessione, solo idrogeno verde.

Dove sono in Italia

I distributori a idrogeno, entro il 2026, saranno sparsi un po’ su tutto il territorio italiano da Nord a Sud. Proprio dal Settentrione è iniziata la rivoluzione con le prime due stazioni di rifornimento installate nelle province di Bolzano e di Mestre. Dei 103,5 milioni di euro del progetto da concludere entro il 2026, il 77% (circa 79 milioni) riguarda alcune regioni del Nord: Veneto, Trentino- Alto Adige, Lombardia e Piemonte. In particolare, circa 27 milioni verranno investiti in Veneto (9 progetti), quasi 21 milioni in Trentino-Alto Adige (6) e circa 16 milioni in Piemonte (5) e Lombardia (4). Gli investimenti riguardano anche il Centro e il Sud: in Puglia verranno investiti 8 milioni (3), nel Lazio 3 milioni (2) e in Calabria 2 milioni (1).

Come si rifornisce e quanto costa un pieno a idrogeno

Il rifornimento a idrogeno è “green” ma quanto costerà al guidatore? Il costo si misura in chilogrammi e attualmente il prezzo medio dovrebbe essere intorno ai 13,7 euro/Kg. Una vettura tipo la Toyota Mirai, tra i primi veicoli a idrogeno a essere stati realizzati, bastano 5 minuti per fare il pieno per un costo totale di 70-80 euro. Con questo rifornimento si dovrebbe poter percorrere circa 650 km. A proposito di veicoli, sai che rischi se guidi un’auto non intestata a te?

20.933 visualizzazioni
Chiudi
Caricamento contenuti...