Nell’Oceano Indiano c’è un buco misterioso in cui la gravità gioca un ruolo determinante e non si comporta come ci si aspetterebbe. Ecco perché gli scienziati stanno studiando questa porzione di pianeta in cui la forma non perfettamente sferica della Terra ha delle ripercussioni non indifferenti. Alla base di questo strano fenomeno ci sarebbero protuberanze e irregolarità. La diminuzione della gravità avrebbe dato vita a un buco molto profondo. Si parla di un’estensione di tre milioni di chilometri quadrati. Ma di cosa si tratta nel dettaglio?
Cos’è il buco gravitazionale in mezzo all’Oceano Indiano
Il buco che si trova nell’Oceano Indiano è il frutto di un’anomalia gravitazionale. Appena al largo della punta del continente indiano il livello del mare si sarebbe abbassato a causa del cosiddetto “tiro della fune” gravitazionale che si crea fra la depressione e la condizione geologica circostante.
Alla base del fenomeno ci sarebbe un antico oceano oramai scomparso e la forma non perfettamente sferica della Terra. Il nostro pianeta, infatti, è ellissoidale: è leggermente schiacciato ai poli, per via della forza centrifuga provocata dal movimento di rotazione.
A questo, poi, si aggiunge la superficie terrestre irregolare che presenta rilievi e depressioni. Ecco perché sarebbe meglio parlare di geoide, un solido la cui superficie è perpendicolare, in ogni suo punto, alla direzione della forza di gravità locale. Di conseguenza accade che, dove c’è acqua o ci sono rocce meno dense, la forza di gravità è minore. Mentre in corrispondenza di rilievi o rocce più dense, la forza di gravità è maggiore. Questo avviene mentre arriva una minaccia dagli oceani.
Le spiegazioni della scienza: esiste un oceano scomparso?
Sinora le ragioni di questo fenomeno anomalo che ha creato un buco nell’Oceano Indiano non sono state chiare, ma pare che due ricercatori dell’Indian Institute of Science abbiano trovato una spiegazione, andando all’origine e, cioè, studiando la nascita della depressione in questione.
Sembra che tutto sia riconducibile ai resti di un antico oceano esistito 30 milioni di anni fa e sprofondato sotto l’Africa, a più di mille chilometri sotto la crosta terrestre. Il punto debole di questa nuova ricerca, però, è che si basa su modelli computerizzati. Non c’è quindi nulla di scientificamente certo e, prima di poter dire con sicurezza cosa accade nel bel mezzo di queste acque, servono quantomeno una quantità di dati maggiore.
Cosa è successo all’Oceano Tetide che oggi non esiste più
L’antico oceano da cui avrebbe origine il buco nell’Oceano Indiano è conosciuto con il nome Tetide. Era un braccio oceanico disposto in senso Est-Ovest che, tra il Permiano e il Miocene, separava l’Africa settentrionale dall’Europa e dall’Asia. La sua apertura risale a 250 milioni di anni fa e ha portato alla separazione fra la Laurasia e il Gondwana. L’allontanamento dei due blocchi continentali è proseguito fino al Giurassico quando, i movimenti delle placche tettoniche hanno invertito il processo portando alla contrazione dell’Oceano Tetide.
La collisione della placca adriatica con l’Europa ha chiuso Tetide a Est, originando il Mediterraneo e le catene montuose delle Alpi e degli Appennini. Durante questo processo di chiusura l’India, che si era staccata dal continente Gondwana durante il Giurassico, si è scontrata con l’Asia dando origine all’Himalaya. Adesso si teme per l’Atlantico a rischio collasso.