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BUONO A SAPERSI 18 APRILE 2024

Cosa fare con il vicino rumoroso

Dall’appartamento del vicino provengono musica ad alto volume, grida e schiamazzi o rumori molesti impedendo la concentrazione e il riposo? Ecco cosa fare.

Cosa dice la legge

A differenza di quello che molti pensano, non è lecito fare tutto ciò che si vuole all’interno di casa propria. Ascoltare brani musicali ad alto volume, utilizzare aspirapolvere o trapano, o spostare mobili sono attività lecite in astratto, ma che nel concreto possono diventare illecite se causanti disagi significativi al vicinato.

Secondo l’art. 844 del Codice Civile, il proprietario di un immobile non può impedire immissioni di fumo o calore, esalazioni, rumori, scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non vanno oltre la normale tollerabilità.

È prevista quindi una soglia disopportazione” entro la quale si è costretti a chiudere un occhio – sarebbe il caso di dire un orecchio – circa i rumori provenienti dalla casa del vicino.

La legge non indica tale soglia in decibel, lascia ampia discrezione al giudice nella valutazione del caso. Ovviamente, affinché ci sia giustizia reale, è necessario valutare con adeguatezza ogni circostanza del caso concreto, contemperando gli interessi di entrambe le parti.

Come individuare la soglia di tollerabilità

Innanzitutto, bisogna prendere in considerazione l’orario in cui avviene il rumore molesto. I suoni provenienti dall’esterno sono maggiormente tollerabili durante il giorno.
Altro fattore incidente sulla normale tollerabilità è la durata del rumore.

Occorre infine valutare la condizione dell’ambiente circostante, la destinazione urbanistica (aperta campagna, zona residenziale o commerciale), e le abitudini e caratteristiche degli abitanti.

Una volta posti questi criteri, il giudice procede misurando in decibel l’intensità del rumore di sottofondo della zona in cui si trova la proprietà, al fine di compararlo con quello specifico imputabile al vicino “molesto”.

Generalmente, si considera non tollerabile un rumore che supera quello di sottofondo di 3 decibel durante la notte e di 5 durante il giorno.

Come far cessare un rumore fastidioso?

Nel tentativo di porre fine al rumore incriminato il più delle volte vengono chiamate le forze dell’ordine. Queste però possono intervenire soltanto in presenza di gravi illeciti.

Potrebbero avere voce in capitolo solo se il rumore lamentato disturbasse un numero indeterminato di persone o gran parte del vicinato, tanto da integrare il reato di disturbo della quiete pubblica. Diversamente, la via penale non è quella corretta da perseguire.

Chi lamenta un rumore intollerabile proveniente da un vicino può chiederne la cessazione e un risarcimento in sede civile.

Il giudice, verificato che il rumore supera la tollerabilità normale, ne ordinerà la cessazione immediata, condannando il responsabile al risarcimento del danno provato.

Attenzione: per stabilire l’intollerabilità non è necessaria una perizia fonometrica, è bastevole anche la semplice testimonianza dei vicini. Per quanto riguarda il danno, invece, va provato con una documentazione medica certificante i disturbi legati al rumore.

Cosa può fare l’amministratore condominiale?

La risposta è: dipende. Il suo compito è quello di far rispettare il regolamento del condominio. Pertanto, può intervenire se e soltanto se esiste un regolamento ad hoc con norme comportamentali specifiche.

E in caso di locazione?

Né il locatore dell’inquilino “rumoroso” né quello dell’inquilino disturbato possono essere chiamati a rispondere di rumori molesti.

La controversia va risolta fra i soggetti che abitano effettivamente gli immobili. Va detto che nel caso in cui il conduttore decidesse di recedere dal contratto di locazione per via dei rumori intollerabili, il locatore potrebbe chiedere un risarcimento al responsabile dei rumori.

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