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BUONO A SAPERSI 28 FEBBRAIO 2024

Cosa fare in caso di frana quando scatta l’allerta meteo e come mettersi in salvo

Varie regioni italiane sempre più spesso sperimentano episodi di esondazioni, frane e crolli a causa del maltempo. Le autorità locali monitorano costantemente la situazione e adottano misure preventive specifiche per tutelare la popolazione. Il rischio di danni o di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato c’è sempre. Per questo motivo la Protezione Civile ha pubblicato una serie di mosse da seguire in caso di frana nella zona in cui si vive in modo che ogni singolo cittadino possa adottare il comportamento più idoneo a evitare pericoli.

Cosa fare in caso di frana e durante un’allerta meteo

In caso di rischio di una frana, il primo consiglio della Protezione Civile è quello di ascoltare la radio, guardare la Tv o cercare su internet informazioni per sapere se sono stati emessi avvisi di condizioni meteorologiche avverse o di allerte. Anche durante e dopo l’evento è importante seguire i telegiornali o comunque restare aggiornati per conoscere l’evoluzione degli eventi.

Si ricorda che in caso di frana soltanto un luogo più elevato può dare sicurezza perché spesso il terreno si muove in modo repentino, come le colate di fango. Per questo motivo bisogna evitare di transitare nei pressi di aree già sottoposte a smottamenti, in particolar modo durante temporali o piogge violente.

In generale in caso di rischio di una frana si deve:

  • Contattare il Comune per sapere l’area in cui si vive è in pericolo
  • Osservare il terreno nelle vicinanze per rilevare la presenza di piccole frane o di piccole variazioni del terreno
  • Allontanati dai corsi d’acqua o dai solchi di torrenti nelle quali vi può essere la possibilità di scorrimento di colate rapide di fango

Durante e dopo la frana invece è necessario:

  • allontanarsi cercando di raggiungere un posto più elevato o stabile
  • Se non è possibile scappare, rannicchiarsi e proteggere la testa
  • Guardare sempre verso la frana facendo attenzione a pietre o altri elementi che potrebbero colpirvi
  • Non soffermarsi sotto pali o tralicci e non avvicinarsi al ciglio di una frana
  • Se ci si imbatte in una frana appena caduta bisogna segnalare il pericolo agli altri che potrebbero sopraggiungere
  • Dopo una frana si deve controllare se ci sono feriti o persone intrappolate da segnalare ai soccorritori
  • Segnalare eventuali interruzioni di elettricità, acqua e gas

Perché avvengono le frane e cosa significano le allerte

Per frana s’intende il “movimento di una massa di roccia, terra o detrito lungo un versante”. Le cause di una frana sono diverse, come una grande abbondanza d’acqua o di neve, il disboscamento e gli incendi.

I territori alpini ed appenninici del Paese, ma anche quelli costieri, sono generalmente esposti a rischio di movimenti franosi, a causa della natura delle rocce e della pendenza, che possono conferire al versante una certa instabilità. Anche l’azione dell’uomo può provocare eventi franosi, per esempio a causa della costruzione intensiva e senza rispetto per l’ambiente.

Quando in un’area sono previste piogge molto forti o abbondanti si parla di rischio idrogeologico o idraulico tra i quali rientra la possibilità che si verifichino frane. Per prevenzione vengono indicati tre livelli d’allerta: rosso, arancione e giallo.

L’allarme rosso significa che un territorio è in grave pericolo e, nel caso la Protezione Civile indichi un’are di questo colore, le autorità locali provvederanno a mettere in atto le misure di tutela per le emergenze.

L’allerta arancione indica un rischio moderato che implica l’attivazione di misure preventive e di sicurezza di intensità media, il codice giallo è un livello basso nel quale si attivano solo le misure preventive.

Quanti tipi di frane ci sono in Italia, territorio a rischio

In Italia ogni anno si verificano centinaia di eventi franosi causati da bombe d’acqua molto intense. Ciò è dovuto al fatto che il 75% del territorio è montuoso o collinare e spesso costituito da materiali argillosi con una bassa coesione o rocce molto fratturate.

In base al tipo di movimento e al tipo di materiale coinvolto, la classificazione di Cruden e Varnes distingue diverse tipologie di frana: crolli, ribaltamenti, scorrimenti, colamenti e colate, espansioni laterali.

Le tipologie che si verificano più frequentemente in Italia sono i crolli e i ribaltamenti che si verificano in particolare nelle zone alpine. L’Appennino e i rilievi collinari delle Langhe sono invece spesso colpiti da scorrimenti traslazionali, colamenti e colate.

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