Il nome scientifico del varano di Komodo è Varanus komodoensis ed è comunemente noto anche come drago di Komodo. Nell’immaginario comune non è un animale particolarmente amato, forse perché non siamo naturalmente attratti dai rettili, almeno non lo sono la maggior parte delle persone.
Se alle fattezze non propriamente rassicuranti aggiungiamo che si tratta di un animale potenzialmente letale, allora l’antipatia a pelle diventa qualcosa di più che una semplice sensazione. Bruttino e pericoloso, un mix che non invoglia particolarmente ad avvicinarsi a questo animale.
Si tratta di una lucertola gigante, la più grande del pianeta, che a prima vista assimiglia molto ai dinosauri. È un animale che non ha segreti e da cui è bene sapere come difendersi in caso di necessità.
I denti del drago di Komodo sono ricoperti di ferro
Il drago è diffuso nelle isole indonesiane di Komodo (da cui prende il nome), Rinca, Flores, Gili Motang e Gili Dasami. Appartenente alla famiglia dei Varanidi e può raggiungere i 3 metri di lunghezza e circa 70 kg di peso. Le sue dimensioni inconsuete sono state attribuite al cosiddetto gigantismo insulare, visto che nel suo habitat non vi è alcun altro carnivoro a occupare la sua nicchia.
Se solo a vederli incutono un certo timore, è bene sapere anche che hanno denti affilati e curvi per mangiare quasi ogni tipo di carne. Non solo, i denti sono anche ricoperti di ferro, utili per fare a pezzi le loro prede. È quanto emerge da uno studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution, che spiega come questi animali riescono a mantenere la loro dentatura affilata come rasoi.
Il team di ricerca guidato dal King’s College di Londra che ha studiato i draghi, ha potuto capire di più su come i tirannosauri uccidevano e mangiavano le loro prede in un remoto passato. Il ferro presente nei denti è concentrato lungo i bordi taglienti e le punte. Il docente di bioscienze dentali Aaron LeBlanc ha affermato: “Usando la tecnologia di cui disponiamo al momento, non possiamo vedere se i denti fossilizzati dei dinosauri avessero alti livelli di ferro o meno. Quello che abbiamo scoperto, però, è che i dinosauri carnivori più grandi, come i tirannosauri, hanno modificato la struttura dello smalto stesso sui bordi taglienti dei loro denti”.
Nuovi approfondimenti sui denti di Komodo potrebbero portare all’individuazione di nuovi marcatori nel rivestimento di ferro che non cambiano durante la fossilizzazione. Con marcatori come questi sapremmo con certezza se anche i dinosauri avevano denti rivestiti di ferro e avremmo una maggiore comprensione di questi predatori.
Batteri e veleno: il letale mix del morso del varano
Questo poco rassicurante varano non è dotato solo di denti tra i più letali presenti in natura. L’animale è anche il più grande rettile velenoso della Terra.
La loro tecnica predatoria è chiara: se non in un primo momento azzannano le vittime con il loro morso letale, in seconda battuta attendono che il veleno faccia il suo effetto. Sono i batteri patogeni che colonizzano la bocca dell’animale, in sostanza, a fare il grosso del lavoro. Il morso di per sé è meno letale di quello di un comune coccodrillo. È il veleno presente nella saliva dell’animale a non lasciare scampo alle prede.
Le tossine sono simili a quelle secretate da alcuni serpenti e provocano un drastico calo pressorio e un rilassamento delle pareti vasali, le quali portano rapidamente la vittima in uno stato di grave shock.