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CURIOSITÀ 02 DICEMBRE 2023

L’eruzione dell’Etna è spettacolare: allarme rosso per aeroporti

Una settimana dopo l’ultimo episodio parossistico del 12 novembre 2023, il Cratere di Sud-Est dell’Etna ha ripreso vita nel pomeriggio del 19 novembre, dando vita a uno spettacolo vulcanico di impareggiabile maestosità. La sua attività è iniziata con segni tipici: piccole esplosioni stromboliane, aumento delle emissioni di gas e un netto incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico. A sorpresa, l’attività si è interrotta bruscamente, solo per riprendere dopo alcuni minuti con piccole esplosioni stromboliane. Questo ritmo particolare si è protratto nei giorni successivi, con brevi periodi di attività intervallati da momenti di quiete. La sera del 21 novembre, una debole attività eruttiva è emersa anche da una seconda bocca, posta poco ad est di quella già attiva da giorni.

Eruzione dell’Etna: dove cadrà la cenere e quali sono i rischi

In un’intervista rilasciata ai microfoni di NewSicilia, Marco Neri, primo ricercatore della sezione catanese dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha fatto il punto della situazione. Ha rassicurato la popolazione dichiarando che le colate provenienti dall’area sommitale del vulcano non costituiscono un pericolo per i paesi circostanti poiché si raffreddano prima di raggiungerli. Neri ha sottolineato che la caduta di cenere potrebbe causare qualche fastidio, ma non rappresenta un rischio significativo per l’aeroporto, poiché il vento soffia verso Nord-Est.

Scatta l’allerta rossa per i voli: cos’è il bollettino VONA dell’INGV

L’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est dell’Etna non mostra segni di rallentamento. La maxi eruzione in Italia con le fontane di lava, le colate di magma e le nubi di cenere sono diventate visibili da tutto il comprensorio, persino dalla Calabria. Il vulcano ha generato colonne di fuoco che si sono innalzate fino a 5.000 metri, con ricaduta di cenere sull’asse Fiumefreddo-Taormina. Secondo l’INGV, l’ampiezza media del tremore vulcanico ha raggiunto valori tra i più alti delle ultime due settimane. L’osservatorio etneo ha emesso un bollettino di allerta del volo, VONA, di colore rosso, indicando un’impatto significativo sull’area circostante con traffico aereo a rischio, ma senza interferenze sull’operatività dell’aeroporto internazionale Vincenzo Bellini di Catania.

Stati di allerta per l’Etna: cosa significano i codici colorati

Lo stato di allerta della Protezione Civile non è direttamente correlato all’allerta rossa per i voli. Attualmente, l’allerta è gialla, indicando un monitoraggio attento della situazione, ma senza rischi imminenti. La popolazione è invitata a seguire le indicazioni delle autorità e a rimanere aggiornata attraverso canali ufficiali per garantire la sicurezza di tutti. Ma quali sono i livelli di allerta?

VERDE – ATTIVITÀ ERUTTIVA ASSENTE O MOLTO BASSA

Il livello verde indica assenza o attività eruttiva molto bassa, con parametri di monitoraggio su valori bassi. Eventuali fenomeni sono limitati a degassamenti occasionali e attività esplosiva discontinua dai crateri sommitali. Sebbene la probabilità di fenomeni pericolosi sia bassa, danneggiamenti sismici da lievi a molto gravi possono ancora verificarsi.

GIALLO – ATTIVITÀ ERUTTIVA DA BASSA A MEDIA

Il livello giallo segnala un’attività eruttiva da bassa a media, con parametri di monitoraggio prevalentemente su valori medi. Si possono verificare attività stromboliana frequente dai crateri sommitali, accompagnata da lancio di blocchi lavici e formazione di colate di fango in caso di esplosioni idro-magmatiche. Danneggiamenti sismici e intrusione magmatica sono possibili, con la possibilità di terremoti superficiali di forte intensità.

ARANCIONE – ATTIVITÀ ERUTTIVA ALTA

Il livello arancione indica un’attività eruttiva alta, con parametri di monitoraggio su valori costantemente molto elevati. Possono verificarsi scenari di impatto significativi, come colate laviche da fessure eruttive laterali, collassi dei coni sommitali, e deformazioni del suolo con sismicità concentrata. La ricaduta di cenere può causare danni estesi agli insediamenti e alle infrastrutture.

ROSSO – ATTIVITÀ ERUTTIVA MOLTO ALTA

Il livello rosso rappresenta il massimo livello di allerta, con possibili scenari di impatto molto gravi. Fontane di lava, colate laviche, collassi dei coni sommitali, e intrusione magmatica intensa sono attesi. Forti terremoti e ricaduta massiccia di cenere possono causare danni estesi e minacciare la sicurezza pubblica. Inoltre, esplosioni idro-magmatiche sono un rischio potenziale, specie in presenza di neve.

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