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NOTIZIE 09 APRILE 2022

Foreign fighters italiani in Ucraina, chi sono e come si sono arruolati

Quasi una sessantina di foreign fighters italiani starebbero prendendo parte al conflitto tra la Russia e l’Ucraina. Si tratta di persone che decidono di schierarsi in merito alla guerra e di arruolarsi all’interno degli eserciti che stanno combattendo, anche se non sono del proprio Paese d’origine. Questi individui possono decidere di entrare nei gruppi separatisti filorussi o in quelli nazionalisti, alleati con l’esercito ucraino. In genere, a scegliere di prendere parte alla guerra in Ucraina, sono uomini adulti, di livello economico medio-bassi e senza una famiglia. Mentre Kiev sta utilizzando nuove armi come gli Starstreak, alcuni italiani stanno partendo per combattere in uno degli schieramenti. Ecco chi sono e cosa rischiano.

Foreign fighters italiani, chi sono e come si sono arruolati

I miliziani italiani sarebbero il terzo gruppo più numeroso di foreign fighters in Ucraina. Alcuni erano già nel Paese, schierati con le forze separatiste di Donetsk e Lugansk. Uno dei più noti è Andrea Palmieri, simpatizzante neofascista andato nel territorio del Donbass circa otto fa. Nello stesso luogo c’era anche Edy Ongaro, andato via dall’Italia nel 2015 e morto nel conflitto in Ucraina a marzo 2022. Altri di questi uomini si arruolano attraverso il sito “Fight for Ukraine”, tra i volontari che combattono in difesa di Kiev. Tra chi combatte per i nazionalisti, c’è la veneziana Giulia Shiff, ex pilota dell’aeronautica italiana. Arruolarsi come foreign fighters, però, per la legge italiana è reato. Questa azione può essere penalmente punita, secondo gli articoli 244 e 288 del codice penale, che vietano atti ostili verso uno Stato estero che espongono lo Stato Italiano al pericolo della guerra. Nei due articoli viene spiegato che la pena prevista per “atti ostili verso uno Stato estero che espongono lo Stato italiano al pericolo di guerra” va da 4 a 15 anni di reclusione o l’ergastolo, se la guerra avviene, e che sono vietati “arruolamenti o armamenti non autorizzati a servizio di uno Stato estero”. Intanto la Farnesina ha già ribadito che, a tutela della sicurezza dei cittadini italiani, c’è assoluto sconsiglio a recarsi in Ucraina. Il codice penale italiano punisce anche le condotte di mercenariato e quelle di reclutamento non autorizzato.

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