Una ricerca scientifica ha gettato nuova luce sulle cause del cancro ai polmoni: i ritmi circadiani “interrotti” sembrerebbero essere un concreto fattore di rischio.
Lo studio va a confermare quanto già affermato da diversi esperti, nonché, in più occasioni ufficiali, dall’Organizzazione mondiale della Sanità.
Nuovo studio sul gene del cancro che può innescare tumori ai polmoni
Ma cosa sono i ritmi circadiani? Noti anche come “orologio biologico“, si tratta dei processi cellulari che regolano i cicli sonno-veglia. A proposito, ecco qui cinque utili consigli per combattere l’insonnia.
Il jet lag, così come la mancanza di sonno o gli orari di lavoro o di vita irregolari, contribuiscono a compromettere questi meccanismi biologici.
La ricerca, pubblicata su Science Advances, ha messo in evidenza come lo sfasamento dell’orologio circadiano possa andare ad attivare un gene cancerogeno noto come HSF1.
Questo gene è purtroppo in grado di innescare tumori polmonari.
Come si potrebbe prevenire il cancro tramite terapia farmacologica: la scoperta
Lo studio – per ora realizzato soltanto sui topi – ha individuato un meccanismo di attivazione del gene HSF1, precedentemente sconosciuto, che sembrerebbe in grado di spiegare la formazione del tumore polmonare come risposta all’interruzione o all’irregolarità dei ritmi circadiani.
Si tratta di una scoperta a dir poco significativa, che se confermata al 100% sull’uomo potrebbe rivelarsi sensazionale, dato che potrebbe esponenzialmente facilitare la diagnosi di cancro al polmone, quindi anticiparla, aumentando così l’efficacia delle cure.
Inoltre, potrebbero essere messe in atto delle inedite terapie preventive in persone con ritmi circadiani frequentemente irregolari.
In generale, la salute dei polmoni sembrerebbe essere strettamente collegata ai ritmi circadiani.