Non solo terme, acqua cristallina e paesaggi mozzafiato: ad Ischia esiste un osservatorio geodinamico abbandonato, fondato dal ricercatore che avrebbe ispirato Jules Vernes per delineare i personaggi dei suoi famosi romanzi.
Non tutti conoscono l’affascinante storia dello scienziato triestino Giulio Grablovitz: nato nel 1846 sotto la dominazione austriaca, cominciò fin dalla giovinezza ad interessarsi al fenomeno dei terremoti e a lui si deve l’apertura del primo centro di studio sull’argomento a Casamicciola, località ischitana che il 28 luglio 1883 venne colpita da un sisma devastante, che causò la morte di più di 2300 persone.
La scossa fu di magnitudo 5,8 sulla scala Richter e di una potenza pari al decimo grado della scala Mercalli: Grablovitz giunse sull’isola campana proprio per indagare sui movimenti tellurici tipici di quella costa e progettò delle avveniristiche apparecchiature per studiarli, che gli valsero la medaglia d’oro all’Esposizione di Milano del 1906. I pendoli orizzontali da lui messi a punto, ad esempio, sono considerati gli antenati dei sismografi attuali.
Secondo alcune teorie, questo geniale studioso fu di ispirazione per Vernes nella stesura delle sue opere letterarie fantascientifiche, anche in virtù del fatto che nel tempo si era dedicato all’esoterismo, nel tentativo di trovare spiegazioni scientifiche a fenomeni che all’epoca non si riuscivano a comprendere.