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CURIOSITÀ 14 GENNAIO 2024

Un misterioso anello in cielo cambia tutto ciò che sappiamo dello Spazio

Gli studiosi di mezzo mondo stanno dibattendo su un misterioso anello in cielo che potrebbe cambiare o addirittura stravolgere le regole del cosmo. Si tratta, in realtà, di regole non scritte. O meglio, scritte dall’uomo e frutto dell’apprendimento in decenni di osservazioni, con tecnologie sempre più all’avanguardia.

Tutto ciò che pensiamo di sapere o di aver appreso sull’universo che ci circonda viene puntualmente smentito da nuove e roboanti scoperte scientifiche, spesso figlie anche del progresso tecnologico.

La studentessa Alexia Lopez pare aver sovvertito le leggi dell’universo, grazie alle sue scoperte. Non parliamo di vita aliena, argomento che spesso ossessiona gli astronomi e la curiosità dei non addetti ai lavori. In questo caso si tratta di un anello in cielo che, per come abbiamo sempre inteso lo Spazio, semplicemente non dovrebbe né potrebbe esistere.

Un anello in cielo spiazza gli scienziati: di che cosa si tratta

La scoperta è spiazzante. Lo è perché mette a rischio, per così dire, decenni di studi e convinzioni. Gli astronomi sanno perfettamente che la maggior parte del cosmo resta sconosciuto per l’uomo e i suoi più grandi misteri restano ancora celati e imperscrutabili per le nostre attuali tecnologie. Il discorso cambia quando una regola che davamo per certa viene messa in discussione.

La studentessa Alexia Lopez dell’Università del Lancashire centrale con le sue scoperte ha mandato in crisi le leggi che governano l’universo e, in particolare, il cosiddetto Principio cosmologico, cioè la branca della scienza che studia l’origine, la struttura, l’evoluzione e il destino dell’universo.

Durante il 243esimo incontro dell’American Astronomical Society (AAS), Lopez ha presentato la scoperta di una macrostruttura nell’Universo remoto, chiamata Grande Anello. Si trova a 9,2 miliardi di anni luce dalla Terra, ha un diametro di circa 1,3 miliardi di anni luce e una circonferenza di circa 4 miliardi di anni luce. Potessimo vederlo in cielo occuperebbe lo Spazio corrispondente a 15 lune piene, ma non è visibile a occhio nudo.

La scoperta è sensazionale non tanto in sé, quanto perché non è la prima di questo genere. Nel 2021 sempre Alexia Lopez aveva scovato un’altra macrostruttura, una delle più vaste mai osservate, chiamata l’Arco Gigante, lungo 3,3 miliardi di anni luce. La prima scoperta del genere risale al 1989 e, con le due citate, il totale è giunto a sette.

Un fenomeno cosmico di questo tipo può essere un caso, ma se le scoperte si ripetono allora è probabile che alcuni presupposti base di cosmologia che davamo per assodati debbano essere messi in discussione.

Perché le vecchie teorie sullo Spazio potrebbero essere cancellate

Il Grande Anello appare con una forma a spirale allineato frontalmente con la Terra, vicino alla costellazione di Boote. Inoltre, vista la vicinanza con l’Arco Gitante, è probabile che queste due strutture costituiscano un sistema cosmologico ancora più vasto.

A essere messo in dubbio è il principio noto come omogeneità, secondo cui l’universo ha le stesse proprietà fisiche ovunque. In altre parole, su grandi scale, non dovrebbero esserci regioni più dense o meno dense di altre. Per le attuali leggi fisiche una struttura come il Grande Anello semplicemente non dovrebbe esistere.

Secondo il modello cosmologico standard sull’evoluzione dell’universo, che si basa sul principio di universo ciclico, la materia oscura attrae per gravità la materia ordinaria, portando alla formazione delle galassie. Ma strutture come l’Arco Gigante, estese per così tanti miliardi di anni luce, sfidano questo principio e il nostro apprendimento. Superano il limite dimensionale di ciò che è considerato teoricamente fattibile, mettendo tutto in discussione. I cosmologi, infatti, calcolano che l’attuale limite teorico delle dimensioni delle strutture sia di 1,2 miliardi di anni luce. Ma, come abbiamo visto, queste strutture sono molto più vaste.

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