Perché al telefono si risponde “pronto”? È la prima parola che diciamo all’inizio di ogni conversazione telefonica. Ma perché quando rispondiamo diciamo tutti “pronto”? In tanti si sono chiesti quale sia l’origine di questa usanza, tramandata fino ad oggi anche con l’uso dei moderni cellulari. Ovviamente non in tutto il mondo si risponde al telefono alla stessa maniera. Gli anglosassoni ad esempio accolgono l’interlocutore con “Hallo”, ovvero “salve”. La teoria più accreditata fa risalire l’usanza ai primissimi tempi della telefonia, quando tutti i collegamenti venivano effettuati tramite un centralinista che aveva il compito di collegare fisicamente i cavi che mettevano in comunicazione due persone. L’operatore inseriva degli spinotti all’interno di grandi macchine che permettevano di smistare e collegare le varie linee telefoniche. L’abbonato si metteva in contatto con le centraliniste, che cercavano di prendere la linea per poi avvertire l’utente quando il collegamento era, appunto, pronto. Da qui molto probabilmente l’uso di iniziare una conversazione nel modo che conosciamo. Una curiosità: nel 1930 il drammaturgo francese Jean Cocteau scrisse l’opera teatrale “La voce umana”, mettendo in scena soltanto una donna al telefono. La pièce affidava la complicata rottura di un rapporto d’amore al basso livello del servizio telefonico di Parigi di quel tempo. Varie le trasposizioni del dramma, tra le quali il videoclip del singolo di Madonna “I Want You”, il film di Roberto Rossellini “Una voce umana” interpretato da Anna Magnani e “Voce umana”, diretto da Edoardo Ponti e recitato in napoletano da Sophia Loren, Premio David di Donatello 2014 per la sua interpretazione.