Passeggiare per le vie di Milano e notare alberi spenti, con rami secchi e strani filamenti bianchi non è solo una suggestione da primavera capricciosa: è il segno tangibile di un’invasione silenziosa ma insidiosa. A preoccupare cittadini e addetti al verde urbano è un minuscolo insetto proveniente dall’Asia, la Takahashia japonica, meglio conosciuta come “cocciniglia dai filamenti cotonosi”. Dietro il nome esotico si nasconde un parassita che, seppur invisibile a molti, sta mettendo a dura prova il patrimonio arboreo cittadino. Negli ultimi mesi, le segnalazioni si sono moltiplicate, soprattutto nei parchi e nei viali alberati di Milano e provincia.
Cos’è la Takahashia japonica e come riconoscerla
La Takahashia japonica è un insetto minuscolo ma dannoso, originario dell’Asia orientale. È stata avvistata per la prima volta in Europa nel 2017, proprio in Italia, a Cerro Maggiore, in Lombardia. Da lì ha iniziato a diffondersi velocemente in altre zone del Nord Italia e persino all’estero, complice l’assenza di predatori naturali e le condizioni climatiche sempre più favorevoli.
Appartenente alla famiglia delle Coccidae, questa cocciniglia si riconosce per l’aspetto davvero particolare: le femmine adulte producono filamenti cerosi bianchi, simili a piccoli batuffoli di cotone, ben visibili sui rami e sul tronco degli alberi. Un segno inconfondibile della loro presenza, soprattutto nel periodo della deposizione delle uova, che avviene in primavera.
Nonostante le dimensioni ridotte – appena 5-6 millimetri – la Takahashia japonica è un’infestatrice instancabile. Si nutre della linfa delle piante e, col tempo, può causare indebolimento progressivo, disseccamento dei rami e necrosi delle gemme, in particolare negli alberi giovani o già stressati. Tra le sue “vittime” preferite troviamo aceri, platani, liquidambar, carpini, ciliegi, meli e persino albizie. Insomma, piante molto diffuse sia nei contesti urbani che nei giardini privati.
Milano invasa dalla cocciniglia asiatica: cosa succede
Negli ultimi anni la presenza della Takahashia japonica si è intensificata a Milano e in altre aree della Lombardia, generando non poca preoccupazione tra i cittadini e le autorità locali. I filamenti bianchi sono ormai un elemento familiare su molti alberi dei parchi pubblici, dai Navigli al Parco Sempione, passando per i viali residenziali della città.
Ma non è solo Milano a dover fronteggiare l’invasione: la cocciniglia asiatica è stata segnalata anche nelle province di Varese e Monza Brianza, estendendosi progressivamente. A livello europeo, ha fatto la sua comparsa nel Regno Unito nel 2018 (a Berkshire, su una magnolia importata) e in Croazia nel 2019. La sua diffusione è rapida e silenziosa, spesso favorita dal trasporto involontario di piante ornamentali e dall’assenza di nemici naturali nei nuovi ambienti.
Fortunatamente, al momento non si registrano danni irreversibili o la morte di alberi causata direttamente dalla cocciniglia. Tuttavia, l’attenzione rimane alta: le infestazioni massicce possono compromettere gravemente la salute degli alberi, specie se non si interviene per tempo. Le autorità fitosanitarie stanno monitorando attentamente la situazione e valutando strategie di contenimento, puntando soprattutto su un’azione preventiva e sull’identificazione precoce dei focolai.
Se ti capita di notare quei curiosi filamenti bianchi simili a batuffoli di cotone su rami, tronchi o foglie degli alberi, è importante non ignorarli. Anche se la Takahashia japonica non rappresenta un rischio per la salute umana, il suo impatto sull’ambiente urbano è reale. In caso di sospetto avvistamento, il consiglio è di segnalarlo tempestivamente agli uffici del verde pubblico del proprio Comune o alle autorità fitosanitarie locali. È utile anche scattare delle foto e, se possibile, indicare la specie della pianta infestata. Evita interventi fai da te, che potrebbero peggiorare la situazione o danneggiare l’albero.