La Torre Garisenda, simbolo di Bologna insieme alla Torre degli Asinelli, emette dei ‘lamenti’ che preoccupano. Ecco perché l’area è stata transennata e si sono intensificati i rilevamenti sull’assetto del monumento.
I sensori che ne registrano i movimenti dal 2018, infatti, hanno individuato attività anomale. Gli ultimi dati non sono in linea con quelli che si sarebbero aspettati gli esperti, quindi, si corre ai ripari.
La Torre Garisenda è in pericolo: cosa sta succedendo
Lo stato di conservazione della Torre Garisenda, più bassa di quella degli Asinelli ma ugualmente un tratto distintivo di Bologna, mette in allarme amministrazione ed esperti di conservazione dei beni culturali.
Il Comune ha infatti recintato e chiuso al traffico il tratto di via San Vitale, fra via Zamboni e via Rizzoli, per favorire una serie di monitoraggi per avere analisi più precise sulle due torri, garantendo la sicurezza della popolazione. Pare però che questa sia una decisione che avrà delle ripercussioni a lungo termine: i lavori dureranno anni e la viabilità di Bologna cambia volto, con ben 645 corse deviate e un nuovo piano per la mobilità urbana
Perché la torre Garisenda è storta e quanto pende
La Torre Garisenda, eretta intorno al 1109, in origine era alta circa 60 metri. In seguito ad alcuni cedimenti strutturali precoci e alle caratteristiche dei terreni che non ne favorivano la stabilità, è stata abbassata a 48. Per la stessa ragione, l’inclinazione è cambiata con una sporgenza del vertice di 3,22 e un angolo di 4 gradi.
La torre infatti pende come la Torre di Pisa e, come la quest’ultima, è ed è stata molto apprezzata. Non a caso Dante la descrive: “Non mi poriano già mai fare ammenda / del lor gran fallo gli occhi miei sed elli / non s’accecasser, poi la Garisenda / torre miraro co’ risguardi belli, / e non conobber quella (mal lor prenda!) / ch’è la maggior de la qual si favelli”.
Chi ha costruito la Garisenda: la vera storia della torre
Le antiche cronache bolognesi narrano che la costruzione della Torre Garisenda si deve a due esponenti dell’omonima famiglia intorno al 1109. È a Filippo e Oddo dei Garisendi, infatti che si deve la possibilità di ammirare questa imponente struttura, eretta proprio per dimostrare la loro potenza.
Per avere dati certi sulla proprietà dei Garisendi però si deve aspettare il 1270. La torre, infatti, compare in un atto di vendita che riguarda alcuni terreni che circondano la costruzione. Sul ruolo che hanno avuto nella costruzione non si hanno notizie altrettanto inconfutabili.
Quanto costano i biglietti per salire sopra le Torri di Bologna
Anche se sulla Torre Garisenda non si può salire, è possibile ammirarla in tutto il suo splendore dalla sua vicina, la Torre degli Asinelli. Il costo del biglietto intero è pari a 5 euro, mentre il ridotto è 3 euro. Questo è riservato ai bambini dai 4 agli 11 anni, agli over 65, agli studenti e a chi mostra la Card Cultura.
La visita è gratuita invece per i bambini under 4, le guide turistiche autorizzate, i diversamente abili e i loro accompagnatori e per i possessori di Bologna Welcome Card Easy e Plus. L’ingresso è vietato ai minori non accompagnati.
Insomma, non resta che attendere qualche giorno, qualche settimana al massimo, per essere sicuri che l’area di pertinenza sia in sicurezza. A quel punto non resta che organizzare un bel weekend a Bologna e lasciarsi catturare dalla maestosità dei suoi monumenti e dalle sue bellezze architettoniche. Chissà che non si scopra qualche leggenda simile a quella della Torre San Filippo, dove vive un fantasma. O almeno così pare.