Dall’Unione nazionale dei consumatori è arrivato un allarme su una truffa che ha inizio con un accredito sul conto corrente di una persona. Diversi soggetti hanno infatti denunciato di essere state vittime della frode del bonifico. In sostanza, sul portale dell’associazione si legge che “il modus operandi dei truffatori è semplice: si riceve un accredito sul conto corrente, poi si viene contattati dal truffatore che chiede di restituire la somma e indica l’Iban per il riaccredito”. Da lì ha origine l’inganno.
Come funziona la truffa del bonifico sbagliato e chi sono le vittime
Una volta che il truffatore ha chiesto il riaccredito della somma, si potrà notare come l’Iban di destinazione sia diverso da quello di provenienza. Questo perché il denaro ricevuto ha un’origine illecita e lo si fa circolare sul conto di un soggetto ignaro proprio allo scopo di indirizzare eventuali sospetti su di lui, rendendo quindi più difficile risalire al flusso di denaro. Probabilmente, la somma proviene da altre persone che, pensando di prenotare una casa o acquistare qualcosa, effettuano il bonifico sul conto di un’altra vittima del raggiro. Le prime sono quindi truffate a causa di un acquisto online falso, le seconde tramite la frode del bonifico. Nel primo caso occorre quindi verificare di comprare online in sicurezza, nel secondo va valutata la provenienza del denaro.
Il truffatore poi chiede di riaccreditare la somma su un altro Iban per entrare in possesso del denaro e fare in modo che, quando la prima vittima denuncerà la sottrazione della cifra, chi ha ricevuto l’accredito dovrà dimostrare di non essere autore o complice della truffa.
Come non farsi truffare e riconoscere un bonifico sospetto
Per riconoscere un bonifico sospetto, perciò, bisogna per prima cosa fare attenzione se vengono indicati due Iban diversi. Poi va controllata anche se le coordinate bancarie provengono da paesi extraeuropei. Un’altra verifica è sull’attendibilità delle informazioni ricevute, per esempio email con errori di ortografia o nomi di dominio insolite. Altro elemento da tenere in considerazione è quello di non aprire allegati con estensioni sconosciute tipo .scr o.cab. Per evitare di restare vittima della truffa del bonifico o della truffa del quishing ci sono una serie di azioni che possono essere d’aiuto:
- predisporre procedure di verifica e autenticazione per le richieste di bonifici bancari;
- adottare un software antivirus di qualità;
- non fornire mai alcun dato personale;
- presentare immediatamente una denuncia alla Polizia Postale se si riceve una somma di cui non si conosce la provenienza.
Come recuperare i soldi dopo aver fatto un bonifico
Se ci si accorge di essere stati truffati dopo aver già effettuato il bonifico di riaccredito, il passo principale da fare è agire il prima possibile. Più tempo passa più sarà difficile risalire alla somma. Il recupero dei soldi truffati con un bonifico è un processo complesso che dipende molto dalla collaborazione delle autorità competenti, dalle politiche della propria banca e dalla natura della frode. È necessario conservare tutte le prove delle comunicazioni e delle transizioni relative alla truffa, come le email, i messaggi in chat, i documenti di pagamento o le registrazioni telefoniche.
Per prima cosa va contattata immediatamente la propria banca e presentata una denuncia alle autorità competenti. In alcuni casi c’è la possibilità di richiedere il rimborso tramite l’istituto di credito. Oppure si può consultare un professionista legale o finanziario se le procedure standard non portano al recupero dei soldi.
Durante il processo di recupero, è inoltre fondamentale monitorare il conto bancario per individuare eventuali attività sospette o ulteriori transazioni non autorizzate e verificare se si è in possesso di una polizza assicurativa che copra da eventuali frodi finanziarie.