Mai più cambio manuale: è un addio quello di BMW

BMW annuncia l’addio al cambio manuale: il membro del consiglio di amministrazione, Frank Weber, spazza via i dubbi. È solo l’ultimo nome di una lunga schiera

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Con un laconico “It’s over”, Frank Weber, membro del consiglio di amministrazione di BMW, ha sancito la fine di un’era: le future vetture della casa bavarese avranno esclusivamente la trasmissione automatica. Il pedale della frizione e la leva del cambio, tanto amati dagli appassionati, saranno relegati al passato. Ciò malgrado una rilevante fetta di clienti sperasse di vederli in eterno.

Una presa di posizione già nell’aria

La presa di posizione era già nell’aria. Più il tempo passa e più, infatti, le aziende si stanno muovendo in questa direzione. Di esempi se ne potrebbero menzionare un’infinità, e nel gruppo ci finisce ora pure il Costruttore dell’Elica. Che, pur consapevole di spezzare il cuore a una frangia di appassionati incalliti, preferisce guardare oltre.

Le auto con cambio manuale sono state per decenni un simbolo di libertà e controllo al volante. Da qui il rammarico manifestato dagli storici fan, a cui lo stesso Weber ha un messaggio da mandare: “Se volete una M manuale, dovete comprarla ora”. Il futuro della mobilità è elettrico e automatizzato, e certi schermi rappresentano un retaggio del passato destinato a scomparire.

I motivi dell’addio

L’addio al cambio manuale è da imputare essenzialmente a due fattori: economici e tecnici. Da un lato, i volumi di vendita dei veicoli che lo contemplano sono in costante calo, relegandoli a una nicchia di mercato che non giustifica gli investimenti necessari per lo sviluppo di nuove tecnologie.

Persino modelli iconici della gamma BMW quali la M5, con i quali esiste un lungo connubio, non lo avranno più: “I clienti che percorrono 25-30 mila chilometri l’anno non vogliono stare nel traffico a cambiare marcia”, ha spiegato Weber.

Eppure, in territorio americano si registra una situazione piuttosto paradossale. Là, dove la trasmissione automatica ha sempre goduto delle preferenze generali, si è registrata una forte richiesta di vetture con cambio manuale. BMW ha accontentato la domanda attraverso la nuova Z4, anche se sua esistenza rimane una rara eccezione.

Dall’altro lato, sul provvedimento del colosso tedesco incidono i sistemi di assistenza alla guida (ADAS), che impongono una gestione elettronica della trasmissione per funzionare nella maniera corretta. Il peso specifico degli ADAS è tale da influire direttamente sulle vendite. Infine, l’efficienza è migliore e, dunque, i consumi di carburante diminuiscono.

L’ennesima aggiunta alla lista

L’annuncio di BMW si aggiunge alla già lunga lista di produttori pronti ad accantonare le versioni con pedale della frizione. Nelle scorse settimane Volkswagen ha comunicato, ad esempio, che offrirà il restyling della Golf nella sua versione sportiva GTI esclusivamente con la trasmissione automatica DSG. Per “congedare” i tre pedali, VW lancerà nelle prossime settimane un’edizione speciale: la MT Ultimate. In Italia ne arriveranno appena 110, disponibili a 52.950 euro.

Alla stessa conclusione è giunta Mini, parte integrante della “big family” del Gruppo BMW. Comunque, il trend è generalizzato, riguardando pure Stellantis. Il gruppo italo-franco-americano ha ormai imboccato la medesima direzione e negli anni a venire chiuderà definitivamente un’era. Tuttavia, permangono anche delle eterne irriducibili: Porsche, Toyota e Honda vanno avanti a resistere. Ma per quanto tempo ancora?