La Cina sta sbancando il mercato globale delle auto elettriche. E una notizia fa alzare più di un sopracciglio: Great Wall Motors, colosso noto per i suoi SUV e pick-up, ha annunciato di voler costruire una supercar “migliore di una Ferrari”. Detto così, suona come una provocazione bella e buona. Ma un progetto serio, cinque anni di sviluppo e una voglia dichiarata di cambiare pelle ne sostengono le ambizioni.
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Il momento di scherzare è finito
GWM è uno di quei marchi che, almeno fino a ieri, associavi a modelli curiosi come la ORA 03 (quella che una volta si chiamava Funky Cat) o ai mastodontici SUV Tank. Quest’immagine potrebbe, però, avere ancora vita breve, stando alle dichiarazioni di Wu Huixiao. Il Chief Technology Officer della compagnia ha spiegato in un’intervista su Weibo: “Il nostro nuovo modello sportivo sarà superiore a una Ferrari”. E a quanto pare, hanno anche delle basi solide da cui partire. Il prototipo di cui accennano non si è ancora visto, ma i rumor parlano di una ibrida plug-in ispirata alla SF90 Stradale, con tanto di meccanica già pronta all’uso. Nello stile di quella della Tank 500 Hi4-Z, che monta un 2.0 turbo abbinato a due motori elettrici e sprigiona oltre 850 cavalli. Oppure il V6 biturbo 3.0 da 520 CV della Tank 700.
GWM ha perfino spedito un esperto del Nürburgring in Cina per sviluppare il comportamento dinamico della vettura. Non proprio la classica mossa da brand economico. Costruire una supercar vera, di qualità, ti mette davanti a diverse prove. Dal telaio in carbonio alla solita incognita: quanto verrà a costare l’ambizione? Eppure, GWM va dritta. Il progetto è vivo, avanza. Mancano immagini ufficiali, in compenso danno fuoco alle fantasie degli scatti ritraenti Jack Wei, il presidente del gruppo, mentre gira in una Ferrari SF90. Coincidenza? Mossa di marketing? O studio ravvicinato del “nemico”? Tutte e tre le cose, forse.
Guanto di sfida
Ora, fare un’auto più veloce o più tecnologica di una Ferrari sulla carta si può. I numeri si spremono, i materiali si trovano, i tecnici si assumono. Battere il mito è un’altra storia. Maranello trasuda culto. È pista, sangue e gloria. Nessuno si mette una maglietta con scritto “GWM” e pensa a Le Mans, a Schumacher o a Maranello. Per questo, anche se la Casa riuscisse a mettere su strada una supercar dalle performance strepitosa, la vera sfida sarà quella del desiderio. Perché sì, un’auto puoi renderla potente, l’anima però non la compri. Clonare quel misto di passione, leggenda e status che la Ferrari si è guadagnata in 75 anni sembra utopia.
Ecco però il colpo di scena. Se GWM riuscisse davvero a lanciare una belva ibrida da 850 cavalli, sviluppata al Nürburgring, con prestazioni da urlo, e la vendesse alla metà del prezzo di una Ferrari, lo scenario cambierebbe. Il gigante asiatico vuole entrare nell’immaginario comune. Scatenare discussioni, scrollarsi di dosso l’etichetta di “produttore di SUV low cost” e sparare alto. In un mondo dove la Cina fa il bello e il cattivo tempo sulle batterie e le auto elettriche, sognare è lecito.