Da Palermo a Pechino col Pandino, l’avventura su una Fiat Panda

Un mese sulle strade del mondo a bordo di una Fiat Panda: l'impresa impossibile di un gruppo tre ragazzi siciliani partito da Palermo per andare fino a Pechino

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Un sogno partito dalla Sicilia sulle orme di Marco Polo. Un progetto avventuroso nato dalla mente di tre ragazzi siciliani, che, amanti delle mission impossible, hanno pensato nel 2018 di lanciarsi in un viaggio di quasi 15mila chilometri a bordo di una Fiat Panda.

Una vera e propria impresa, ribattezzata “A Pechino col pandino”, diventata virale sui social network in breve tempo e dal seguito importante. Questo ambizioso gruppo di siciliani è partito dalla Taverna Azzurra, locale situato nel quartiere Vucciria di Palermo, per arrivare un mese più tardi in Cina dopo aver percorso 15.000 chilometri e visitato ben 11 Nazioni.

In tanti hanno la passione delle lunghe spedizioni, a maggior ragione se in compagnia. È un’occasione di socializzare, e staccarsi dal solito tran tran quotidiano, e tutto lo stress da esso derivante. Qualunque sia il motivo (studio, lavoro o entrambi), i ritmi frenetici della vita dei giorni nostri ci mettono a dura prova.

Il solo sentir parlare di iniziative simili un po’ di adrenalina viene provata. Almeno in modalità virtuale ci assentiamo dalle commissioni quotidiane e sogniamo, tipo quando eravamo bambini. A rendere ancora più memorabile la storia è il mezzo impiegato, recuperato dai rottami e riportato a nuovo.

Da un magazzino abbandonato alla rinascita

Quaranta giorni di un viaggio lungo e complicato, non certo privo di insidie, ma sempre a fianco dell’inseparabile Fiat Panda. Un modello che i ragazzi hanno ritrovato abbandonato in un magazzino di Messina, invaso dai topi e spento da sei anni. Da lì l’idea di rimetterla su strada e regalarle una seconda vita come mezzo di trasporto ideale per un viaggio all’insegna dell’avventura.

Il conto alla rovescia per l’inizio del progetto di viaggio A Pechino col pandino era scattato in rete. La partenza di Giovanni Cipolla, Francesco Ponzio e Silvia Calcavecchio ha avuto luogo il 20 luglio da Palermo, con l’intento di portare la Sicilia, i suoi profumi e le sue tradizioni in giro per il mondo. La Panda (assai meno prestante della nuova Grande Panda) sarebbe poi arrivata in Puglia, da dove avrebbe intrapreso un’avventura lunga un mese.

Grecia, Turchia, Georgia, Azerbaijan, Turkmenistan, Uzbekistan, Kyrgikistan, Russia, Mongolia e Cina, le tappe di un viaggio che racconterà anche i costumi dei popoli, ma soprattutto i conflitti e le difficoltà attraversati dalle nazioni. Mancherà l’Iran, che sarà aggirata onde evitare i conflitti in corso.

Un racconto da tramandare

Per compiere l’epica gesta, da narrare un giorno a figli e nipoti, i giovani hanno visitato le nazioni da turisti, senza nessuna prenotazione. Notti in tenda o in ostello, spinte dal desiderio di lanciare un messaggio: ogni impresa è possibile. E se il ritorno rimane un punto interrogativo per le difficoltà, insite pure nella tenuta della Panda, a dare forza all’impresa era stato il grande seguito di follower e appassionati di viaggi pronti a incoraggiare il “trio delle meraviglie”.

Con una macchina simbolo del Made in Italy, il loro viaggio intercontinentale prometteva di essere ancor più entusiasmante. Il blu e il bianco della Fiat Panda guidata da questi tre ragazzi siciliani coloreranno le nazioni attraversate, per un’impresa possibile nonostante le distanze. Il diario di bordo (virtuale) è ancora disponibile su Instagram, dove apprendiamo che la Panda ha cambiato forma, tramutato in… un camper!