Citroën ferma le auto C3 e DS3 con airbag Takata in Europa dopo la morte di una donna in Francia
Dopo un nuovo decesso in Francia Citroën ha deciso di fermare tutte le auto C3 e DS3 in Europa che hanno ancora l'airbag Takata
La casa automobilistica francese Citroën ha deciso di richiamare tutti i modelli di auto C3 e DS3 circolanti in Europa e ancora dotati di airbag Takata. Una mossa che segue la decisione del ministro dei trasporti francese che ha ordinato lo stop alla circolazione di questi modelli di auto fino alla sostituzione del sistema, a seguito di un nuovo decesso legato al malfunzionamento dell’airbag.
- Airbag Takata, morta una donna in Francia
- Citroën ferma le auto C3 e DS3 in Europa
- Lo scandalo dell'airbag Takata
Airbag Takata, morta una donna in Francia
In Francia c’è stato un nuovo decesso dovuto all’airbag difettoso prodotto dall’azienda giapponese Takata: una donna di 37 anni è morta a Reims per l’esplosione dell’airbag della sua Citroën C3 del 2014.
Martedì 17 giugno il procuratore della città francese ha reso noto che la morte della donna, avvenuta l’11 giugno scorso, è stata provocata dal dispositivo di sicurezza della vettura.
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La casa automobilistica del gruppo Stellantis ha precisato di aver spedito il 20 maggio una lettera raccomandata di richiamo alla donna. La lettera era però tornata al mittente a causa di un errore nell’indirizzo.
Citroën ferma le auto C3 e DS3 in Europa
Sempre martedì il ministro dei trasporti francese Philippe Tabarot ha ordinato lo stop immediato alla circolazione nel Paese di tutte le C3 e DS3 dotate di airbag Takata, fino alla sostituzione del sistema.
Citroën ha quindi disposto il fermo e il richiamo di tutti i modelli C3 e DS3 ancora dotati di airbag Takata in Europa.
“Data la situazione attuale, abbiamo deciso di mettere i veicoli in modalità ‘stop drive’ per accelerarne la gestione”, ha dichiarato all’Afp il nuovo CEO della casa automobilistica, Xavier Chardon.
“È importante che i clienti ci contattino. Noi non fuggiamo dalle nostre responsabilità”, ha aggiunto Chardon.
Si tratta di di circa 441.000 veicoli circolanti in tutta Europa, di cui 82.000 in Francia.
Lo scandalo dell’airbag Takata
Lo scandalo dell’airbag Takata era scoppiato nei primi anni Duemila, dopo i primi casi di decessi dovuti a malfunzionamenti registrati negli Stati Uniti nel 2008.
All’epoca l’azienda giapponese, fallita nel 2017, controllava un quinto del mercato mondiale degli airbag, fornendo i suoi sistemi a numerose case automobilistiche.
A causa di un gas che si degrada negli anni, questo tipo di dispositivo progettato per proteggere i passeggeri in caso di incidente può esplodere, proiettando parti plastiche e metalliche contro il viso del conducente, causando lesioni anche mortali.
A partire dal 2014 i gruppi Honda, Toyota, Volkswagen, Stellantis, Nissan, Tesla, Ford, BMW e Ferrari hanno richiamato milioni di veicoli in tutto il mondo per sostituire gli airbag difettosi. Le campagne di richiamo sono ancora in corso.
