Delitto di Garlasco, attacco ad Alberto Stasi dai Poggi: "Tutto porta a lui, su Sempio non c'è niente"

I genitori di Chiara Poggi commentano la riapertura del caso Garlasco: "Non si sta cercando la verità, ma solo di riabilitare Alberto Stasi"

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Si riapre la ferita del delitto di Garlasco, a quasi 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, uccisa nella sua abitazione il 13 agosto 2007. Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, per omicidio in concorso, i genitori della giovane, Rita Preda e Giuseppe Poggi, tornano a parlare pubblicamente. E ribadiscono la loro posizione: per loro, l’unico responsabile resta Alberto Stasi, l’allora fidanzato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere, ora in regime di semi libertà.

I genitori Chiara Poggi: “Tutti gli indizi portano ad Alberto”

I coniugi Poggi hanno espresso amarezza per la nuova indagine, definita come una strategia per riaprire il processo contro Alberto Stasi. “Sta ricominciando a vivere, nostra figlia no”, spiegano in un’intervista a TgCom24, sottolineando come ogni elemento raccolto durante il lungo iter processuale abbia sempre puntato nella stessa direzione.

Tra gli indizi considerati rilevanti: la bicicletta nera da donna, che Stasi non menzionò mai inizialmente, le scarpe pulite non compatibili con la scena del crimine e l’assenza di un alibi. Per la famiglia Poggi non ci sono dubbi: “Non si sta cercando la verità, ma un pretesto per rimettere in discussione una sentenza già definitiva”.

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Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per il delitto di Garlasco

Il legale Tizzoni: “Nessun dubbio sulla responsabilità di Stasi”

Anche Gian Luigi Tizzoni, storico avvocato della famiglia Poggi, interviene: “Nemmeno eventuali falle nell’alibi di Sempio intaccherebbero la condanna di Stasi. Le sentenze parlano chiaro: ci sono sette gravi elementi contro di lui”.

Il legale denuncia inoltre la fuga di notizie dalla procura e sostiene che le nuove indagini, al momento, non poggiano su basi solide.

Il coinvolgimento di Sempio e il mistero della “terza persona”

Andrea Sempio è di nuovo sotto indagine per omicidio in concorso. Già in passato il suo profilo genetico era stato trovato su un computer di casa Poggi, ma l’indagine fu archiviata.

Ora, secondo quanto emerso, una nuova testimonianza potrebbe mettere in discussione il suo alibi per la mattina dell’omicidio.

La madre di Sempio, recentemente ascoltata, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Durante l’interrogatorio avrebbe avuto un malore alla menzione di un nome nuovo, un possibile testimone.

Sull’identità di questa “terza persona” c’è riserbo, ma si ipotizza possa trattarsi di un uomo già sentito dai carabinieri, che avrebbe fornito elementi utili a verificare la presenza di Sempio nei pressi dell’abitazione dei Poggi nel giorno del delitto.

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