La rivelazione del testimone a Le Iene riapre il caso su Garlasco, tirata in ballo la cugina Stefania Cappa
Delitto di Garlasco, possibile svolta: cosa ha detto un super testimone in contatto con Le Iene su Stefania Cappa
Si continua a indagare sul delitto di Garlasco. Si sta cercando incessantemente l’arma con cui è stata uccisa Chiara Poggi. Le ricerche si stanno concentrando in un canale a Tromello, dietro una vecchia casa di corte della famiglia delle gemelle Paola e Stefania Cappa, cugine di Chiara. La trasmissione Le Iene ha consegnato agli inquirenti le parole di quello che viene considerato un super testimone. Tale persona ha riferito che la mattina del delitto ha visto Stefania Cappa in possesso di un attizzatoio da camino, ossia quello che si pensa potrebbe essere lo strumento con cui è stata colpita la vittima.
- Le Iene, cosa ha detto il super testimone su Stefania Cappa
- Chiara Poggi, il fotomontaggio con le gemelle Cappa
- Delitto di Garlasco, la nuova testimonianza coincide con quella di Muschitta
- La madre di Chiara Poggi: le dichiarazioni sull'arma del delitto
- Il canale di Tromello ripulito
Le Iene, cosa ha detto il super testimone su Stefania Cappa
Oggi la vecchia casa di corte della famiglia Cappa è disabitata. Dietro alla dimora, che dista pochi chilometri da Garlasco, c’è un canale quasi prosciugato. Qui si sta cercando l’arma del delitto.
L’uomo che ha parlato con Le Iene sostiene che Stefania Cappa abbia gettato nel canale quella che potrebbe essere l’arma del delitto. I vigili del fuoco in queste ore stanno dragando il fondale di questa roggia, nella speranza di trovare l’attizzatoio da camino.
Fonte foto: ANSA
Chiara Poggi, il fotomontaggio con le gemelle Cappa
All’epoca del delitto, nella casa di corte di Tromello viveva Cesare Cappa, il fratello maggiore delle gemelle. Quando Chiara Poggi fu uccisa, Cesare era all’estero, in vacanza in Croazia. Paola e Stefania erano invece in Italia. Per un certo periodo i media si occuparono parecchio di loro.
Dopo l‘omicidio della cugina, appesero al cancello della villetta dei Poggi una foto in cui le si vedeva insieme a Chiara, tutte e tre sorridenti. L’immagine fece scalpore perché non era autentica bensì photoshoppata. Altrimenti detto, Paola e Stefania vollero far credere di avere un legame strettissimo con la vittima. Ma pare che la realtà fosse diversa.
A sentire tutti i testimoni dell’epoca, le due gemelle avevano approfondito un po’ di più il rapporto con Chiara nelle ultime due settimane prima della sua morte, ma non sarebbero state legatissime.
Paola Cappa era caduta in bicicletta ed era costretta a far uso delle stampelle. Inoltre, l’11 agosto 2007, due giorni prima del femminicidio, aveva tentato il suicidio. In quei giorni Stefania aveva iniziato a frequentare quotidianamente casa di Chiara. La raggiungeva in bici, si fermava in cucina, fumava una sigaretta e chiacchierava.
Delitto di Garlasco, la nuova testimonianza coincide con quella di Muschitta
La testimonianza raccolta da Le Iene ha molti punti di contatto con quanto dichiarato in passato da Marco De Montis Muschitta, il dipendente dell’Asm che la mattina del delitto era a Garlasco a ispezionare i tombini.
A fine settembre andò dai carabinieri affermando di aver visto Stefania Cappa in sella a una bici nera e con un pesante strumento da camino stretto tra la mano destra e il manubrio. Un attizzatoio.
Muschitta, dopo cinque ore di verbale, nelle ultime tre righe, ritrattò. Di recente è stato riascoltato dai carabinieri.
Opportuno sottolineare che Stefania Cappa, per ora, non è indagata e non lo fu nemmeno all’epoca, così come la gemella Paola.
Ai carabinieri e alla procura di Vigevano, titolari della prima inchiesta, Stefania raccontò di aver passato quella mattinata in casa a studiare e che poi si recò in piscina, alle Rotonde, intorno alle 13.30 insieme all’amico Emanuele Arioldi.
La madre di Chiara Poggi: le dichiarazioni sull’arma del delitto
“Tutti gli attrezzi del camino ci sono ancora”. L’attizzatoio “che avevamo allora c’è ancora adesso”. Così Rita Poggi sulla ricerca dell’arma utilizzata per uccidere la figlia nella loro abitazione di Garlasco.
Il canale di Tromello ripulito
”Il canale è stato ripulito dal Comune circa otto anni fa”. Così i residenti delle case che affacciano sulla roggia che attraversa il paese a pochi chilometri da Garlasco.
”Con una barca apposta sono passati, hanno messo tutto lo sporco a riva e ho visto mentre lo ripulivano”, ha riferito la signora Antonella, il cui giardino affaccia sul canale, dal lato opposto rispetto a quello della casa della famiglia Cappa.
Un altro residente ha raccontato che vengono effettuate pulizie periodiche dei tratti della roggia ”per fermare la crescita delle piante, in modo che non ostruiscano il fosso”.
