Manifestante pro Palestina arrestato al Tour de France, corsa verso il traguardo e maglietta contro Israele

Un uomo con la kefiah in mano si è messo a correre sul rettilineo d'arrivo dell'undicesima tappa durante la volata tra Abrahamsen e Schmid

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In Francia, a Tolosa, è stato arrestato un uomo che, con una kefiah palestinese e una maglia con la scritta “Israele fuori dal Tour”, si era messo a correre sul rettilineo d’arrivo dell’undicesima tappa del Tour de France. Il manifestante pro Palestina  è stato subito placcato e portato oltre le transenne dal personale della sicurezza. Nessun pericolo o intralcio per i ciclisti impegnati nella corsa.

La corsa verso il traguardo

L’azione dimostrativa è avvenuta mentre il norvegese Jonas Abrahamsen e lo svizzero Mauro Schmid si disputavano la vittoria in volata.

Per la cronaca, puramente sportiva, è stato il norvegese della Uno-X Mobility ad avere la meglio sullo svizzero della Jayco-AlUla dopo il serrato testa a testa.

Bandiere della Palestina durante il passaggio del Giro d’Italia a Roma il primo giugno

E proprio la volata è stata l’occasione per la dimostrazione pro Palestina. Del resto anche in occasione di moltissime tappe del Giro d’Italia si sono viste sventolare bandiere palestinesi lungo il percorso dei ciclisti.

Confermato l’arresto ma nessun commento

Tornando a Tolosa e al Tour de France, la prefettura ha confermato l’arresto ma senza fornire ulteriori dettagli e soprattutto senza commentare l’accaduto.

Nel frattempo il gruppo Extinction Rebellion (XR) di Tolosa ha rivendicato la responsabilità di uno “protesta per la Palestina”.

L’associazione, in un comunicato, ha chiesto l’esclusione dal Tour del team Israel Premier Tech.

Il caso delle squadre israeliane

Il direttore del Tour, Christian Prudhomme, aveva parlato della questione prima della partenza della Grande Boucle, dicendo che la sicurezza del team sarebbe stata garantita dalle forze dell’ordine.

Sono numerosi, infatti, gli agenti di polizia impegnati a proteggere la squadra israeliana, che tiene un profilo basso e evita di esporre la scritta Israele sulle divise dei corridori e sui veicoli al seguito.

La solidarietà al popolo palestinese comunque era già stata espressa in altri ambiti sportivi in cui, allo stesso modo, si è chiesta l’esclusione della squadre israeliane.

Nel corso dell’ultimo Mondiale per club di calcio negli Stati Uniti, ad esempio, a Seattle durante una partita del Psg sono state esposte bandiere palestinesi e uno striscione “Fuori Israele dal calcio” con cui si chiedeva alla Fifa di escludere i club dello Stato ebraico dalle competizioni così come era avvenuto per le squadre russe.

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