Salvatore Calvaruso in carcere e pentito per la strage di Monreale, ammissione choc: "Esaurito il caricatore"

Salvatore Calvaruso avrebbe sparato dopo essere stato aggredito, la sua versione sui fatti di Monreale e il pentimento: "Chiedo scusa ai familiari"

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Ha ammesso di aver svuotato il caricatore, ma ha raccontato di essersi difeso da un’aggressioneSalvatore Calvaruso, 19 anni, è pentito per il tragico epilogo degli eventi che a Monreale, in una notte, si sono conclusi con la morte di tre ragazzi al termine di una rissa. “Ho cominciato a sparare all’indirizzo di questi 3 o 4 ragazzi che in quel momento mi stavano aggredendo“, ha raccontato al gip.

La confessione choc di Salvatore Calvaruso

Davanti al gip Salvatore Calvaruso ha fornito la sua versione dei fatti della notte tra il 26 e il 27 aprile, quando a Monreale (Palermo) una rissa è degenerata in una serie di colpi di pistola esplosi contro tre giovani autoctoni, Salvatore Turdo, Massimo Pirozzo e Andrea Miceli, uccisi dai proiettili. Altri due sono rimasti feriti, uno dei quali è minorenne.

“Ricordo che sono caduto per terra e altre persone hanno cominciato ad aggredirmi con calci e pugni“, ha raccontato Calvaruso, che subito dopo si sarebbe rialzato e avrebbe “provato a scappare”.

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Salvatore Calvaruso racconta la sua versione sulla strage di Monreale: “Hanno cominciato ad aggredirmi con calci e pugni”, poi il pentimento: “Chiedo scusa a tutti i familiari”

Poi sarebbe caduto nuovamente per poi rialzarsi e montare in sella al suo scooter. “Sono salito sullo scooter per andare via ma sono stato aggredito di nuovo e sono caduto per terra con lo scooter”. Quindi è iniziata la seconda fase della tragedia.

“Dal borsello di colore scuro che indossavo ho estratto una pistola semiautomatica“, un’arma che il 19enne avrebbe trovato “qualche giorno prima per strada all’interno del mio quartiere”. Calvaruso, ricordiamo, viene dallo Zen di Palermo. Estratta l’arma, “ho cominciato a sparare all’indirizzo di questi tre o quattro ragazzi che in quel momento mi stavano aggredendo”. Lo riporta Ansa.

Il pentimento dopo la strage di Monreale

Nella stessa dichiarazione resa al gip, Salvatore Calvaruso non ha nascosto il suo pentimento: “Chiedo scusa a tutti i familiari per quello che è successo”.

Quella sera il 19enne avrebbe “esaurito il caricatore. Mentre sparava avrebbe sentito “altri colpi di pistola” ma non sarebbe in grado di riferire quali fossero le altre persone che in quel momento stavano sparando.

Le parole della madre del killer

L’ipotesi dell’aggressione iniziata da parte dei monrealesi è supportata anche dalla madre, che non nega le responsabilità del figlio né contesta il suo arresto.

La donna, tuttavia, sostiene che “anche Salvo (il figlio, nda) e i suoi amici sono stati pestati: in viso hanno i segni dei colpi di casco ricevuti”. Quindi il figlio “è stato aggredito con caschi e bottiglie e poi è stato tirato giù dalla moto“.

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