Uno degli alimenti più apprezzati durante la stagione estiva è senza dubbio l’anguria. Amata per il suo gusto dolce e rinfrescante, è ideale per combattere afa e calura. Ma come fare per scegliere fra tante un’anguria davvero dolce?
Il trucco della “ragnatela”
Uno degli indicatori più affidabili circa la dolcezza dell’ortaggio (sì, l’anguria è un ortaggio!) è la presenza di una sorta di “ragnatela” sulla buccia. Queste ragnatele non sono altro che delle piccole crepe o venature scure che si formano sulla superficie dell’anguria.
Si tratta di segni di impollinazione frequente e generalmente indicano un frutto più dolce. Più sono presenti queste ragnatele, maggiore è la probabilità che l’anguria sia zuccherina.
Altri consigli utili
Oltre alla “ragnatela”, ci sono altri fattori che possono aiutare a scegliere un’anguria dolce.
- Il colore della buccia deve essere verde intenso e uniforme. Evitate le angurie con zone bianche o troppo chiare, poiché potrebbero essere meno mature e quindi meno dolci.
- Se sulla buccia è presente una grande macchia gialla (detta “punto di contatto con il terreno”) vuol dire che l’anguria è rimasta a maturare abbastanza a lungo sulla pianta.
- Battete leggermente sulla buccia dell’ortaggio: se facendolo viene emesso un suono sordo e profondo avete fra le mani un frutto maturo e dolce.
- Un’anguria dolce si presenta pesante in rapporto alla sua dimensione, segno che è piena di acqua e di zuccheri.
Proprietà e benefici dell’anguria
L’anguria è composta per circa il 90% di acqua, il che la rende un alimento altamente idratante. È ricca di vitamine A, B6 e C, e contiene minerali essenziali come il potassio e il magnesio.
Uno dei componenti più preziosi dell’anguria è il licopene, un potentissimo antiossidante, responsabile del colore rosso della polpa e noto per aiutare a mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo e la pressione sanguigna (oltre a prevenire malattie cardiache e alcuni tipi di cancro).
Cocomero, curiosità dal mondo
- Il Giappone è senza dubbio noto per le sue mode stravaganti. Non stupisce scoprire che i coltivatori nipponici abbiano negli anni perfezionato un metodo di coltivazione per rendere i cocomeri cubici. Veri e propri “oggetti” per collezionisti e del valore di circa 400 euro.
- In alcuni Paesi dell’Asia Meridionale, i semi di cocomero vengono lasciati essiccare e consumati come snack spezza-fame. Oltre ad essere buoni sono ricchi di sostanze nutritive, quali ad esempio ferro, magnesio e vitamine del gruppo B.