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CURIOSITÀ 30 SETTEMBRE 2024

Italia e Svizzera cambiano il confine: è “colpa” dei ghiacciai

Pasquale Barillà

Pasquale Barillà

Editor e videomaker

Da diversi anni faccio parte del mondo della produzione video: ho iniziato creando un prodotto a 360 gradi per poi specializzarmi nel montaggio video da remoto. Le passioni per la musica e l’insegnamento giocano un ruolo chiave nella creazione dei miei contenuti e nella stesura dei miei articoli.

I cambiamenti climatici stanno ridefinendo non solo il paesaggio ma anche i confini tra nazioni. È il caso di Italia e Svizzera, che si apprestano a cambiare i loro confini a causa dello scioglimento dei ghiacciai. Questo cambiamento, legato direttamente all’aumento delle temperature globali, riguarda in particolare l’area del Plateau Rosa, un vasto pianoro perennemente ghiacciato situato a sud-est del Monte Cervino.

Lo scioglimento dei ghiacciai ridisegna i confini tra Italia e Svizzera

Il riscaldamento globale sta rapidamente alterando l’aspetto delle Alpi, causando una drastica riduzione del volume dei ghiacciai. Questo fenomeno ha un impatto diretto sulla definizione dei confini naturali che nelle zone montane sono spesso determinati dallo spartiacque, ovvero la linea che divide i bacini idrografici, stabilendo il punto esatto dove l’acqua scorre da un versante all’altro. Quando lo spartiacque si trova in aree di ghiacciai e nevi perenni, come nel caso dell’arco alpino, la fusione del ghiaccio modifica progressivamente la sua posizione, portando quindi a spostamenti del confine.

È ciò che sta accadendo tra Svizzera e Italia, dove la fusione dei ghiacci ha determinato uno spostamento verso il basso della linea di spartiacque, soprattutto nel Plateau Rosa, una delle aree più estese e frequentate dagli sciatori e alpinisti. Questo cambiamento ha reso necessario un nuovo accordo tra i due Paesi per ridefinire il confine, considerando anche gli interessi economici e logistici delle attività che si svolgono nella regione.

Il Consiglio federale svizzero ha recentemente approvato la nuova convenzione sui confini che dovrà ora essere ratificata dall’Italia. In diversi punti il confine sarà spostato di alcune decine di metri verso il territorio italiano, il che porterà la Svizzera a guadagnare un po’ di superficie. La modifica non dovrebbe avere effetti significativi sugli impianti sciistici esistenti ma richiede comunque una nuova gestione delle attività e degli spazi coinvolti.

Cosa sta succedendo sul Monte Cervino e nel Plateau Rosa

Il cambiamento del confine interessa in particolare l’area del Plateau Rosa, che si estende tra il comune italiano di Valtournenche e la località svizzera di Zermatt, entrambi luoghi di grande richiamo per gli amanti degli sport invernali e del turismo alpino. In questa zona sorgono rifugi e impianti sciistici, come il rifugio Guide del Cervino, una struttura che si trova esattamente al confine tra i due Paesi: una parte è italiana, mentre l’altra è svizzera. Anche il rifugio Jean-Antoine Carrel, situato nel comune di Valtournenche, è coinvolto nel cambiamento della linea di confine.

Il punto più critico è la Gobba di Rollin, un rilievo che delimita il Plateau Rosa a sud e la Testa Grigia a ovest. In quest’area, il ritiro dei ghiacciai ha portato a uno spostamento dello spartiacque di decine di metri. Negli anni passati, le autorità di entrambi i Paesi avevano avviato discussioni per trovare un accordo che tutelasse sia i confini nazionali sia gli interessi economici delle attività presenti, che includono funivie e piste da sci. Raggiungere un’intesa non è stato semplice: la definizione dei confini comporta anche implicazioni legali e amministrative complesse, come la gestione della sicurezza e del soccorso in alta montagna.

Il processo di ridefinizione è stato avviato tra il 9 e l’11 maggio 2023, quando il Comitato per la manutenzione del confine nazionale tra Svizzera e Italia ha definito i nuovi parametri. Oltre alla Gobba di Rollin e alla Testa Grigia, il cambiamento interessa anche il rifugio Carrel e altre strutture presenti in questa zona, che vedranno un cambiamento della giurisdizione territoriale per via dei ghiacciai a rischio scioglimento. Anche se si tratta di spostamenti minimi, di pochi metri, questi aggiustamenti sono cruciali per garantire una chiara delimitazione e facilitare la gestione delle attività turistiche e di sicurezza sulle Alpi.

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