Delle strutture minerali di dimensioni continentali, che sporgono dal mantello inferiore verso il nucleo esterno della Terra, potrebbero contribuire all’instabilità del campo magnetico del nostro pianeta. Le due strane formazioni – una sotto il Pacifico e l’altra sotto l’Africa – si somigliano in termini di onde sismiche, perciò si era ipotizzato avessero la stessa composizione. Alcuni ricercatori dell’università di Cadiff sono giunti a una diversa conclusione. La loro analisi è stata pubblicata sulla rivista scientifica Scientific Reports a inizio febbraio 2025.
Cosa sono i continenti sommersi nel nucleo della Terra
Secondo gli scienziati le due regioni sono fatte di materiali diversi e hanno storie diverse. Se ciò fosse vero, potrebbero influenzare il flusso di calore modificando il modo in cui la Terra genera la sua magnetosfera.
Le strutture minerali sono alte fino a 900 chilometri e larghe migliaia di chilometri, le due “grandi province a bassa velocità” sono state rivelate dai dati sismici negli anni ’80. Da allora la ricerca ha suggerito che siano, almeno in parte, composti da ex crosta oceanica.
Milioni di anni di cicli naturali della crosta hanno mescolato quella che una volta era la superficie terrestre in profondità nel mantello. La composizione risultante ora copre fino al 30% del nucleo, rallentando le onde sismiche utilizzate dai geologi per sondare la struttura interna della Terra.
La scoperta dei ricercatori sui continenti sommersi
I ricercatori hanno scoperto che la struttura del Pacifico sembra avere il 50% in più di crosta oceanica fresca mescolata al suo interno rispetto alla provincia africana. Ciò comporta una maggiore differenza nella composizione tra la provincia del Pacifico e il mantello circostante, per non parlare di una notevole differenza nella sua densità. Da tempo si sta studiando il nucleo del nostro pianeta e recentemente è stato scoperto una sorta di altro mondo al centro della Terra. Gli scienziati di Cardiff hanno invece concentrato la loro attenzione sui due continenti sommersi, un po’ come Atlantide.
Secondo gli studiosi, la grande provincia del Pacifico a bassa velocità sarebbe arricchita di crosta oceanica subdotta. Il team sospetta che l’anello di fuoco del Pacifico, notoriamente attivo, abbia costantemente ricostituito il materiale della crosta.
Al contrario, la regione attorno alla struttura africana non è così geologicamente attiva, quindi la crosta più vecchia che contiene è stata mescolata più accuratamente, rendendo questa struttura meno densa.
Le conseguenze delle due strutture sul nucleo della Terra
Le diverse temperature di queste due strutture, rispetto alle regioni circostanti, influiscono sul modo in cui il calore si dissipa dal nucleo terrestre, che a sua volta influenza la convezione nel nucleo che guida il campo magnetico del nostro pianeta.
I ricercatori sospettano perciò che, poiché le due strutture del mantello non consentono al calore del nucleo di fuoriuscire in modo uniforme su entrambi i lati del nostro pianeta, potrebbero contribuire a sbilanciare il campo che mantiene le qualità di supporto vitale della nostra atmosfera. Gli scienziati hanno però bisogno di più dati, come le osservazioni del campo gravitazionale terrestre, per comprendere meglio gli impatti di questa profonda asimmetria terrestre.