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CURIOSITÀ 25 NOVEMBRE 2024

Addio data di scadenza su 500 prodotti di un famoso supermercato

Pasquale Barillà

Pasquale Barillà

Editor e videomaker

Da diversi anni faccio parte del mondo della produzione video: ho iniziato creando un prodotto a 360 gradi per poi specializzarmi nel montaggio video da remoto. Le passioni per la musica e l’insegnamento giocano un ruolo chiave nella creazione dei miei contenuti e nella stesura dei miei articoli.

La lotta contro lo spreco alimentare si arricchisce con una nuova iniziativa: Carrefour Francia ha deciso di rimuovere o modificare la data di scadenza su oltre 500 prodotti. Questa scelta serve a sensibilizzare i consumatori sul significato delle date riportate sulle confezioni e a ridurre la quantità di alimenti buttati inutilmente. L’innovazione sta già attirando l’attenzione di altre catene, lasciando aperta la possibilità che simili interventi possano arrivare anche in Italia.

L’iniziativa di Carrefour Francia contro lo spreco alimentare

Carrefour Francia ha preso una posizione decisa contro lo spreco alimentare. Secondo uno studio europeo il 10% del cibo sprecato deriva dal superamento della data di scadenza o del termine minimo di conservazione (TMC), nonostante molti di questi alimenti siano ancora commestibili. Per affrontare il problema la catena francese ha rivisto le etichette di centinaia di prodotti, differenziando tra quelli che necessitano di una data precisa e quelli che possono essere conservati più a lungo o addirittura senza data.

Carrefour ha eliminato il TMC da alimenti come sale, zucchero, aceto e alcune caramelle, sostituendolo con la dicitura “si conserva senza limiti di tempo” e includendo istruzioni specifiche per una corretta conservazione. Bertrand Swiderski, direttore dello sviluppo sostenibile del gruppo Carrefour, ha dichiarato che la catena sta anche sollecitando la Commissione Europea per ampliare la lista degli alimenti esentati dall’obbligo del TMC, includendo prodotti a basso rischio come miele, pasta, riso e lenticchie.

Carrefour Francia ha esteso il TMC di molti prodotti dopo aver effettuato test sulla loro qualità e sicurezza. Per esempio, la pasta e il riso hanno ottenuto sei mesi aggiuntivi di conservazione, i sottaceti un anno in più, e alimenti come il latte UHT e il burro hanno visto un aumento rispettivamente di un mese e tre settimane.

Carrefour Italia ha avviato progetti pilota per sensibilizzare i consumatori sull’importanza di osservare, annusare e assaggiare gli alimenti prima di buttarli, anche oltre il TMC. Nonostante non siano previsti cambiamenti simili a quelli attuati in Francia, può essere che la spinta verso una maggiore sostenibilità porti sempre più marchi a seguire l’esempio francese.

Termine minimo di conservazione o data di scadenza: le differenze

Per comprendere l’importanza dell’iniziativa di Carrefour Francia bisogna fare una distinzione tra il termine minimo di conservazione (TMC) e la data di scadenza, spesso confusi dai consumatori.

Il termine minimo di conservazione (TMC) indica il periodo entro cui un prodotto alimentare mantiene le sue caratteristiche specifiche, come sapore, consistenza e proprietà nutritive, se conservato correttamente. È contrassegnato dalla dicitura “da consumarsi preferibilmente entro…”. Superata questa data il prodotto non diventa automaticamente nocivo: può ancora essere consumato, purché appaia integro e non presenti alterazioni evidenti. Tipicamente, il TMC si applica a cibi non deperibili come pasta, biscotti, conserve e bevande.

La data di scadenza, invece, è obbligatoria per alimenti rapidamente deperibili, come carne fresca, pesce, latte fresco o prodotti a base di uova. Essa è indicata con la dicitura “da consumare entro…” e rappresenta un limite oltre il quale il consumo può comportare rischi per la salute. La data di scadenza è quindi essenziale per garantire la sicurezza alimentare, e il rispetto di questa indicazione è fondamentale.

La confusione tra le due indicazioni può portare a sprechi inutili. Molte persone, infatti, buttano alimenti che hanno superato il TMC senza verificarne lo stato, pur essendo ancora perfettamente commestibili e non classificabili come cibi scaduti. Ecco perché iniziative come quella di Carrefour Francia, che mirano a educare i consumatori e a ridurre le ambiguità delle etichette, possono fare una grande differenza contro lo spreco alimentare.

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