Anna Falchi e Rupert Everett tornano sotto i riflettori, questa volta per celebrare il ritorno del cult horror “Dellamorte Dellamore“, diretto da Michele Soavi, che festeggia il suo trentesimo anniversario. I due attori, che nel 1994 diedero vita ai protagonisti del film, si ritrovano insieme per presentare l’opera in versione restaurata
Dellamorte Dellamore torna al cinema a ottobre 2024
L’attesa per i fan del genere horror è terminata. Il 13 ottobre 2024, in occasione del trentesimo anniversario della pellicola, “Dellamorte Dellamore” è tornato nelle sale cinematografiche in versione restaurata 4K. Le città di Roma e Firenze sono state protagoniste di due anteprime speciali, organizzate grazie alla collaborazione tra CG Entertainment e Cat People. L’evento è stato ancora più speciale perché introdotto dagli stessi protagonisti del film: Anna Falchi e Rupert Everett, che si sono riuniti sul palco del Cinema Troisi a Roma. Alle 21:30 di domenica 13 ottobre, i fan hanno avuto l’occasione di vedere dal vivo le due star, affiancate dal produttore e sceneggiatore Gianni Romoli, che ha offerto un’introduzione personale e unica prima della proiezione.
Per molti “Dellamorte Dellamore” rappresenta molto più di un semplice film. È un’opera che ha segnato una generazione di appassionati di cinema horror, in grado di mescolare atmosfere gotiche e momenti surreali, con uno stile distintivo che l’ha resa una produzione iconica degli anni ’90. Definito da Martin Scorsese come una delle migliori produzioni italiane del periodo, questo film continua a suscitare discussioni e analisi. La sua riscoperta nelle sale, a distanza di trent’anni, rappresenta una grande opportunità per le nuove generazioni di appassionati di cinema di vedere un’opera che ha influenzato profondamente il genere horror italiano e internazionale.
Dal 14 ottobre 2024 “Dellamorte Dellamore” è stato ufficialmente distribuito in tutta Italia, offrendo una seconda vita alla pellicola in una versione restaurata che ne esalterà ancora di più la bellezza visiva e la profondità narrativa.
Di cosa parla il film con Anna Falchi e Rupert Everett
Per chi non ha mai avuto l’opportunità di vedere “Dellamorte Dellamore”, o per chi desidera rinfrescarsi la memoria, il film racconta la storia di Francesco Dellamorte (interpretato da Rupert Everett), il custode di un piccolo cimitero nella fittizia cittadina di Buffalora. Insieme al suo fedele e muto assistente Gnaghi, Francesco si trova a combattere contro un’inquietante realtà: i morti del cimitero non restano tali, ma ritornano in vita come “ritornanti”, animati da istinti omicidi. La sua vita diventa quindi una monotona routine di eliminazione dei ritornanti, uccidendoli una seconda volta per evitare che causino danni in città.
La vita di Francesco cambia radicalmente quando incontra una misteriosa e affascinante vedova, interpretata da Anna Falchi. La donna, recatasi al cimitero per visitare la tomba del marito, risveglia in Francesco sentimenti che da tempo aveva dimenticato. La loro relazione, però, è destinata a complicarsi ulteriormente quando la vedova stessa si trasforma in una ritornante, trascinando Francesco in una spirale di violenza e follia.
Il film horror è tratto dal romanzo di Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog, e risente profondamente dell’influenza di questo personaggio, con Francesco che, a tratti, sembra essere una versione distorta dell’iconico indagatore dell’incubo. La regia di Michele Soavi mescola magistralmente il genere horror con elementi grotteschi, surreali e persino romantici, creando un’atmosfera unica che ha affascinato sia il pubblico che la critica.
Tra gli elementi che contribuiscono a rendere “Dellamorte Dellamore” un film memorabile ci sono gli effetti speciali realizzati da Sergio Stivaletti, maestro nel campo del make-up e delle creature mostruose. La colonna sonora di Manuel De Sica, con le sue melodie evocative, amplifica ulteriormente il senso di straniamento e inquietudine che permea l’intera pellicola. Le scenografie, curate da Antonello Geleng, conferiscono al film un’estetica gotica e decadente che si sposa perfettamente con il tono cupo e macabro della trama.