La crescente diffusione dei contenuti erotici online suscita da anni accesi dibattiti. Da un lato c’è chi descrive questo mutamento culturale come positivo per l’umanità – qui vi abbiamo parlato di come gli italiani non abbiano più tabu a letto – dall’altro c’è invece chi ritiene che la diffusione su larga scala della pornografia stia creando danni psicologici nella popolazione.
Tra le controindicazioni più note c’è la dipendenza da film erotici, ormai un fenomeno significativo dal punto di vista statistico. Si tratta di una forma di compulsione, caratterizzata da un abuso di visione di film hard, che comporta a lungo andare isolamento e decremento della qualità della vita.
La dipendenza da film erotici è un problema reale: come riconoscerla e curarla
Dal punto di visto storico questa dipendenza ha interessato più gli uomini, ma gli ultimi dati – sia a livello italiano che mondiale – suggeriscono che sia attualmente in atto un incremento della porno-dipendenza femminile.
Questi i sintomi più evidenti della dipendenza:
• Spendere la maggior parte del tempo libero nella ricerca attiva del materiale pornografico in rete
• Nascondere alle persone care il proprio comportamento
• Provare vergogna e sensi di colpa per la situazione
• Sperimentare un forte calo del desiderio sessuale nella vita reale
• Riuscire a provare eccitazione solo grazie alla visione del materiale pornografico
Si tratta di una condizione molto più comune di quanto si creda, anche e soprattutto tra le nuove generazioni: il 6% dei maschi italiani tra i 20 e i 45 anni manifesta i sintomi.
Molte persone dichiarano di spendere intere nottate davanti al computer, passando da un contenuto erotico all’altro.
Il noto sessuologo Marco Rossi sottolinea come i rischi non siano semplicemente legati alla sfera della salute, ma anche e soprattutto al lato sociale e umano, nonché quello economico.
Il percorso da mettere in atto per risolvere il problema è simile a quello da seguire in caso di altro genere di dipendenze, come quelle rappresentate dall’abuso di alcol, gioco d’azzardo o stupefacenti.
Per prima cosa bisogna ammettere il problema, poi è necessario rivolgersi a uno specialista, che può essere uno psicologo o un sessuologo.
Può inoltre essere utile – ma non sostituire il percorso di terapia con un professionista – frequentare uno dei sempre più numerosi gruppi di supporto dedicati a questa dipendenza.