Edoardo Bove è uno dei giovani calciatori italiani più promettenti, ma la sua carriera ha subito una brusca interruzione quando, durante una partita, ha avuto un malore che ha scosso i tifosi della Fiorentina e il mondo del calcio in generale. Un episodio che ha messo a rischio la sua vita e il suo futuro sportivo. Esploriamo il percorso del calciatore, il malore che ha segnato un punto di svolta nella sua carriera e la sua rinascita.
Chi è Edoardo Bove: vita e carriera del “cane malato”
Edoardo Bove è nato a Roma nel 2002 e ha iniziato a giocare a calcio fin da piccolo. Cresciuto nel settore giovanile della Roma, il giovane centrocampista si è fatto notare per la sua grinta, la sua capacità di recuperare palloni e il suo approccio instancabile al gioco. Per molti, è stato un esempio di dedizione e passione, al punto da guadagnarsi l’appellativo di “cane malato” per la sua tenacia sul campo. Questo soprannome, dato da José Mourinho per sottolineare la sua capacità di non mollare mai, è diventato una sorta di marchio di fabbrica.
Nel 2021, la sua carriera ha preso una svolta importante quando è stato chiamato a far parte della prima squadra della Roma, esordendo in Serie A. La sua crescita è stata costante, ma è stata la stagione successiva, proprio sotto la guida dell’allenatore José Mourinho, che ha visto Bove emergere come uno dei giocatori più promettenti. Il centrocampista ha continuato a fare progressi, attirando l’attenzione di altri club della Serie A.
Nel gennaio 2023, Bove è passato in prestito alla Fiorentina, con l’intento di ottenere più minuti in campo e continuare la sua crescita. La sua esperienza alla Fiorentina sembrava destinata a consolidare ulteriormente il suo status di futuro protagonista della Serie A. Ma qualcosa di imprevisto ha cambiato il corso della sua carriera.
Il malore in campo del giovane calciatore: cos’è successo
Durante la partita contro l’Inter, il centrocampista ha avuto un malore in campo che ha fatto temere per la sua vita. Era il 25 gennaio 2023 quando Bove è crollato a terra dopo aver accusato un improvviso malessere. I medici e il personale sanitario sono intervenuti immediatamente, portando il giovane calciatore in ospedale per accertamenti.
La diagnosi iniziale parlava di un malore legato a un’improvvisa aritmia cardiaca, che aveva messo in pericolo la sua vita e la sua carriera. A seguito degli accertamenti, Edoardo Bove ha dovuto subire l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo, un dispositivo necessario per monitorare il suo cuore e prevenire possibili rischi. Questo impianto ha però avuto un impatto sulla sua carriera. Infatti, secondo le regole in vigore in Italia, l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo impedisce al calciatore di continuare a giocare professionalmente nel nostro Paese. La normativa italiana prevede che un atleta con tale dispositivo non possa essere coinvolto in attività sportive professionistiche, per motivi di sicurezza.
La sua vicenda ha anche acceso il dibattito sulla possibilità di rivedere i protocolli sanitari e le regole relative alla presenza di defibrillatori sottocutanei, come ha affermato il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Abodi. In un’intervista, Abodi ha dichiarato che, pur rispettando le normative attuali, la Lega è pronta a valutare la possibilità di rivedere questi protocolli, per cercare soluzioni che permettano a giocatori come Bove di continuare la loro carriera professionale. Nel frattempo per lui ci sono altri impegni, come l’ospitata al Festival di Sanremo 2025 e, se le regole non dovessero cambiare, potrebbe cominciare un percorso che lo vedrebbe diventare in futuro allenatore.