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CURIOSITÀ 24 NOVEMBRE 2024

Cervello più piccolo e meno figli: saremo così per colpa dell’AI

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

Giornalista e videomaker

Giornalista professionista dal 2012, ho collaborato con le principali testate nazionali. Scrivo e realizzo servizi TV di cronaca, politica, economia e spettacolo. Ho esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e televisive e lavoro anche nell’ambito del social network.

Il tema dell’intelligenza artificiale continua a essere al centro del dibattito sull’innovazione e su quanto cambierà la vita delle persone. Tra i fautori dell’implementazione di questa nuova tecnologia, che ritengono possa aiutare e semplificare la quotidianità ma anche aiutare in settori molto delicati come quelli della chirurgia, e detrattori che temono potrà togliere lavoro e superare le capacità umane, la questione è analizzata da diversi punti di vista. Un nuovo studio, però, mette in guardia sul possibile impatto dell’Ai persino sull’evoluzione umana.

L’impatto dell’intelligenza artificiale sull’evoluzione umana

Su The Quarterly Review of Biology è stata pubblicata una ricerca in cui si ipotizza che l’intelligenza artificiale potrebbe gradualmente modellare l’evoluzione umana. Il ricercatore Robert C. Brooks dell’Università del Nuovo Galles del Sud ha proposto di studiare l’intelligenza artificiale considerandola come parte dell’ambiente umano, come fosse un’altra specie vivente.

Il ricercatore ha tracciato un parallelo, per esempio, tra i social network e le persone. Questo tipo di piattaforme sottrarrebbero tempo alle attività umane sociali dirette e ridurrebbero anche la capacità d’attenzione degli individui. Agirebbero come dei parassiti, ma effetti ancora più negativi li avrebbe l’intelligenza artificiale che riuscirebbe ad agire sulle vulnerabilità del singolo utente. Tornando all’evoluzione, il cervello umano ha sperimentato un vasto aumento delle dimensioni fino a poco tempo fa. Poi, ha cominciato a rimpicciolirsi. Il ricorso sempre più assiduo all’intelligenza artificiale avrebbe effetti sulla nostra mente e capacità cognitiva, andando a ridurre ancora di più il cervello umano.

Come l’intelligenza artificiale impatta sulle relazioni sentimentali e la riproduzione

I ricercatori del nuovo studio hanno analizzato anche i potenziali effetti sulle relazioni sentimentali umane. L’Ai sta riuscendo a replicare i rapporti interpersonali tra una persona e l’altra diventando dei perfetti compagni digitali. Ci sono Chatbot ideate per essere degli amici virtuali progettati per impegnarsi in conversazioni e costruire relazioni con gli utenti.

Sebbene questi strumenti possano sembrare innocui, in futuro potrebbero influenzare profondamente il modo in cui le persone sviluppano abilità sociali, formano relazioni e, in definitiva, scelgono i compagni. Alcuni utenti segnalano già forti attaccamenti emotivi ai loro compagni di intelligenza artificiale e, man mano che queste tecnologie diventano più sofisticate, potrebbero sostituire completamente le relazioni umane.

Le app di dating sono un esempio di come l’intelligenza artificiale stia già influenzando i modelli di accoppiamento tra le persone. Lo studio suggerisce che se i compagni di intelligenza artificiale iniziassero a soddisfare i bisogni emotivi e intimi tradizionalmente soddisfatti attraverso le relazioni umane, potremmo osservare una riduzione della motivazione di uomini e donne a cercare di avere un legame di coppia con effetti sulla riproduzione. La conseguenza sarà che si faranno meno bambini e si registrerà un brusco calo delle nascite.

In pratica, le persone saranno meno attratte l’una dall’altra, ci sarà meno interesse ad avere rapporti intimi, ad accoppiarsi e a desiderare di costruire una famiglia, quindi ad avere dei figli.

Lo studio è basato su ipotesi, ma pone già importanti interrogativi su come evitare che l’Ai possa modificare in negativo l’evoluzione umana e le capacità cognitive ed emotive di uomini e donne.

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