Il nostro pianeta e la natura sono una fonte inesauribile di sorprese e eventi così strani da essere bollati come “inspiegabili”, senza una adeguata conoscenza dei fatti. Tra questi annoveriamo il Tulare Lake, un lago fantasma balzato agli onori di cronaca negli Stati Uniti per il suo ritorno.
Il lago è riaffiorato dopo 130 anni, portando con sé una ovvia devastazione e sommergendo tutto ciò che ha trovato sul suo cammino. Ma con la ricomparsa dell’acqua dove prima c’erano fattorie e caseggiati, sono tornare nell’area molte specie animali.
Il Tulare Lake torna dopo 130 anni e sommerge fattorie e case
Per la prima volta in circa 130 anni, il Lago Tulare è riapparso nella Valle di San Joaquin, in California, suscitando meraviglia e preoccupazione tra residenti ed esperti, dato che ha sommerso fattorie e case su una vasta area.
Spesso soprannominato “lago fantasma”, il Lake Tulare scomparve a causa dell’intervento umano. Quando si parla di “fantasma” associato a uno specchio d’acqua viene subito da pensare a una nave fantasma. In questo caso, invece, il mistero riguarda proprio tutto il bacino idrico.
Il lago ha ripreso vita nella primavera del 2023 dopo violente tempeste e lo scioglimento della neve dalla Sierra Nevada. L’acqua ha invaso i sistemi artificiali progettati per drenare il bacino, sommergendo migliaia di ettari di terreno fertile che una volta producevano pistacchi, mandorle, cotone e cartamo.
Nonostante le difficoltà, il ritorno del lago ha rivitalizzato gli ecosistemi locali. Anatre, aironi e altri uccelli acquatici si sono radunati sulle sue rive. L’erba di tule ha iniziato a germogliare lungo la costa, segnalando una rinascita della flora che non si vedeva da molto tempo.
Il Tulare Lake sembra tornato per restare stabilmente. Le autorità locali ipotizzano che potrebbero volerci anni per il ritiro totale delle acque. La California è stata inondata di neve in inverno e di pioggia in primavera. Questi schemi meteorologici accelerano lo scioglimento delle nevi e l’acqua continua a riversarsi nella depressione dove sorge il lago.
La ricomparsa del lago fantasma ha messo la popolazione davanti a nuove sfide, trasformando campi coltivati in vaste distese d’acqua. Entrare in acqua è vietato per via della loro pericolosità. Sotto la superficie sono infatti presenti capannoni di stoccaggio contenenti fertilizzanti e prodotti chimici, cumuli di letame, cavi elettrici e macchinari agricoli.
Oltre a essere rischiosi per una nuotata, questi elementi sommersi potrebbero aver già contaminato le acque.
La storia del lago Tulare, il più grande degli Stati Uniti occidentali
Il lago Tulare è famoso per diversi motivi, legati alla storia, all’importanza ecologica e alle trasformazioni che ha subito nel tempo.
Nel XIX secolo il bacino era il più grande lago della California e di tutto l’Occidente americano, con una superficie che poteva raggiungere i 1.800 chilometri quadrati, circa la dimensione della città di Los Angeles. Era così grande che le navi a vapore navigavano lungo le sue acque, collegando città come Bakersfield, Fresno e San Francisco attraverso un sistema di canali e fiumi.
Il Tulare era centrale per la vita della tribù indigena Tachi Yokut, che lo chiamava “Pa’ashi”. Offriva risorse fondamentali per la loro sopravvivenza, come pesce, uccelli acquatici e piante, utilizzate per costruire case e barche.
La scomparsa del Tulare Lake iniziò tra la fine degli anni ’50 dell’800 e l’inizio degli anni ’60. Il bacino cominciò a scomparire a causa dell’uomo. Canali di irrigazione e sistemi di drenaggio furono costruiti per convertire la valle circostante in terreni agricoli fertili.
È così diventato un esempio emblematico delle conseguenze dell’intervento umano sulla natura. La sua storia è strettamente legata a temi come la gestione delle risorse idriche, la sostenibilità ambientale, la colonizzazione delle terre dei nativi e i rischi ambientali legati alla trasformazione del paesaggio naturale.
Il ritorno del lago, spesso accompagnato da una rinascita della fauna e della flora locali, ha mostrato però, ancora una volta, la resilienza della natura.