Segnate la data: nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025 tornerà in vigore l’ora solare. Come da tradizione, alle 3:00 del mattino dovremo spostare le lancette indietro di un’ora, riportandole alle 2:00. Il risultato? Dormiremo un’ora in più, ma le giornate inizieranno a sembrare più corte: farà chiaro prima al mattino, mentre il buio arriverà prima nel pomeriggio. Si tratta del consueto cambio di orario che segna la fine dell’ora legale – introdotta per sfruttare al meglio la luce naturale nei mesi estivi – e il ritorno all’orario “standard”, quello che segue il ritmo astronomico del sole.
Perché si spostano le lancette indietro
Il passaggio all’ora solare è un sistema pensato per ottimizzare le ore di luce durante l’anno. Con l’avvicinarsi dell’inverno, il sole sorge più tardi e tramonta prima: spostare le lancette indietro serve a riportare la luce nelle prime ore della giornata, quando si riprende la routine quotidiana. In pratica, al mattino sarà più facile svegliarsi con la luce del sole, ma nel pomeriggio farà buio un’ora prima. Una piccola rivoluzione che influenza il nostro ritmo biologico e anche l’umore: non è raro, infatti, che nei primi giorni dopo il cambio d’ora ci si senta un po’ più assonnati o disorientati.
Quanto dura l’ora solare quest’anno e quando tornerà l’ora legale
L’ora solare resterà in vigore fino alla primavera del 2026. L’appuntamento con l’ora legale (che quest’anno è arrivato in anticipo) è fissato per la notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo 2026, quando le lancette torneranno in avanti di un’ora, segnando l’inizio di giornate più lunghe e luminose. Da quel momento, si tornerà a “perdere” un’ora di sonno, ma a guadagnare un’ora di luce serale: un compromesso che ogni anno ci accompagna nel passaggio tra le stagioni.
Un’abitudine che (per ora) resta in vigore in tutta Europa
Negli ultimi anni si è discusso molto sulla possibilità di abolire il cambio tra ora legale e ora solare. Nel 2018 l’Unione Europea aveva avviato un dibattito per stabilire se mantenere o meno questa alternanza, ma gli Stati membri non hanno raggiunto un accordo comune. Così, almeno per ora, il sistema resta invariato. Il motivo principale per mantenerlo è il risparmio energetico: secondo i dati di Terna, nei mesi in cui è attiva l’ora legale l’Italia risparmia circa 90 milioni di euro di energia elettrica e riduce le emissioni di CO₂ di oltre 170mila tonnellate.
Effetti sull’organismo e consigli per adattarsi velocemente
Anche se guadagnare un’ora di sonno sembra un vantaggio, il cambio dell’ora può influenzare il nostro orologio biologico. L’organismo impiega alcuni giorni per adattarsi al nuovo ritmo luce-buio, e in questo breve periodo potremmo avvertire stanchezza, difficoltà di concentrazione o insonnia. Per limitare gli effetti, gli esperti consigliano di:
- andare a dormire un po’ prima già nei giorni precedenti al cambio;
- esporsi alla luce naturale del mattino, per aiutare il corpo a risincronizzarsi;
- evitare caffè, schermi luminosi e pasti pesanti prima di dormire;
- mantenere orari regolari per i pasti e il sonno.
In genere, il corpo si abitua completamente nel giro di pochi giorni.





















