L’abbiamo fatto tutti: mettere gli spaghetti nell’acqua che bolle, girare la schiena per alcuni istanti e improvvisamente vedere galleggiare della schiuma bianca.
Ma perché succede?
Perché, quando cuoci la pasta, viene fuori la schiuma bianca?
La risposta ha a che fare con la composizione della pasta, fatta con farina, acqua e, talvolta, uova; in poche parole, amidi e proteine impastati in formati differenti.
Ebbene, a determinare la schiuma sono le molecole di amido, che una volta riscaldate in un ambiente umido, assorbono sempre più acqua fino a scoppiare, dando come risultato lo strato di schiuma bianca galleggiante.
A proposito di spaghetti: questo particolare formato di pasta è rimasto nella storia del cinema, per essere al centro di una scena di “Miseria e nobiltà”, film del 1954 con Totò e una giovanissima Sophia Loren. Ad un certo punto, i prelibati fili di pasta finiscono nelle tasche del misero protagonista, il Felice Sciosciammocca interpretato dal comico napoletano, mosso da fame atavica e al cospetto di un sontuoso banchetto.
Altro piatto di spaghetti è protagonista, nello stesso anno, di una sequenza del film “Un americano a Roma”, in cui Alberto Sordi, in versione yankee, è alle prese con l’italianissimo piatto; iconica la sua frase «maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo! Io me te magno, ahmm!».
Insomma, gli spaghetti sono un vero orgoglio del nostro Paese, tanto da aver legato il loro nome ad un genere cinematografico: gli spaghetti-western. Si tratta di film ambientati nel selvaggio West, prodotti e diretti da registi italiani, diventati celebri in tutto il mondo. D’obbligo citare Sergio Leone e il suo “C’era una volta il West”, del 1968, nato da un soggetto scritto con Bernardo Bertolucci e Dario Argento, musicato dal grande Ennio Morricone e interpretato da Claudia Cardinale, Henry Fonda e Charles Bronson.