La natura sorprende ogni giorno. Non appena si pensa di aver visto tutto, ecco che arriva qualcosa a rimettere in discussione molte certezze. A destabilizzare e stupire è stato certamente il serpente a due teste ritrovato in Italia a fine agosto 2023. Si trattava di una Coronella austriaca e, a dispetto dei suoi tratti estetici un po’ inquietanti, era del tutto inoffensiva.
A trovarlo è stata un’iscritta del gruppo Zampe Libere su Facebook, di cui Ugo De Cresi è il coordinatore. Ed è sicuramente un evento più unico che raro: l’ultimo risale al 2007, sempre nel nostro Paese. Purtroppo, però, il serpente non è riuscito a sopravvivere. Le aspettative di vita di questi esemplari, infatti, sono molto basse.
Morto il serpente a due teste della Valle Scrivia
Il serpente a due teste rinvenuto in Italia il 23 agosto 2023, precisamente in Valle Scrivia, non ce l’ha fatta. Le motivazioni sono di diversa natura. L’animale, infatti, nonostante si sia presentato attivo e vitale, aveva delle funzioni vitali ridotte. Inoltre le temperature non hanno aiutato: di notte infatti scendevano di oltre 10 gradi.
Si trattava anche di un esemplare con difficoltà di orientamento, date dall’indipendenza totale delle due teste che non aiutava a decidere una direzione univoca da prendere. Nonostante lo stomaco fosse uno solo, l’impulso della fame arrivava confuso a entrambi i sistemi nervosi e capitava che le due teste si attaccassero. Ecco perché per provvedere al suo sostentamento ne veniva coperta una e alimentata l’altra.
Anche l’istinto di cacciare era falsato dall’atipica caratteristica genetica. Di fronte alle prede il serpente a due teste si mostrava intimorito e incapace di essere autonomo. Il piccolo in questione poi soffriva anche di gravi malformazioni muscolari e scheletriche. Inoltre questa specie, al contrario della vipera, non è velenosa.
Purtroppo questi esemplari hanno aspettative di vita bassissime. Ne è la prova un serpente a due teste studiato in Polonia e morto appena mezz’ora dopo essere nato e questo rinvenuto in Italia, sopravvissuto soltanto cinque giorni.
Animali con più teste tra mitologia e vita reale
Il serpente a due teste è da annoverare fra i casi di policefalia. Si tratta di un termine di origine greca che indica la presenza di molte teste. Gli scienziati spiegano questa anomalia con una mancata separazione di gemelli monozigoti durante la gestazione della madre. È un po’ quello che accade ai gemelli siamesi, per intendersi. Ma si tratta di un fenomeno riscontrato anche in tartarughe, lucertole e squali per esempio.
Anche la mitologia è piena di casi del genere. Ci sono riferimenti in quelle greca, romana, induista, taoista, orientale e non solo. Uno fra tutti, e famosissimo, è Cerbero, il cane a tre teste. Pure la Chimera è molto nota: si tratta del mostro con una testa di leone, una di capra e una terza di serpente sulla parte posteriore del corpo.
I policefali sono diventati famosi anche nella cinematografia contemporanea e nei giochi di ruolo che traggono ispirazione da miti antichi. A giudicare dai ritrovamenti reali, è chiaro come certi riferimenti abbiano un fondo di verità.