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CURIOSITÀ 19 AGOSTO 2023

Sempre più squali vicino alle spiagge: è una buona notizia

Un numero inquietante di grandi squali bianchi si è arenato sulle spiagge di tutto il mondo durante lo scorso anno. I report mostrano che sempre più esemplari di carcarodonte vengono avvistati a riva. Per i ricercatori, si potrebbe trattare di un buon segno. Ma cosa sta succedendo davvero? E perché il mondo della scienza guarda a questo fenomeno con positività?

Sempre più squali bianchi spiaggiati

L’allarme per la presenza di squali bianchi spiaggiati è partito dal Canada. L’ultimo animale ritrovato sull’arenile è stato un pesce di ben 2,7 metri, proveniente dalle acque di Greenwich Beach, nel golfo di St. Lawrence.

Per la MARS, la Marine Animal Response Society, si tratterebbe del quarto Carcharodon carcharias morto in riva dall’inizio del 2023. Negli scorsi anni se ne contavano al massimo due all’anno. La situazione non è diversa in molte altre parti del mondo. E per gli scienziati potrebbe trattarsi di un’ottima notizia.

Gli squali bianchi si stanno estinguendo?

Il grande squalo bianco è una specie vulnerabile. Significa che è considerato a rischio di estinzione in natura. La sua classificazione potrebbe però peggiorare. Fino a pochi anni fa si pensava che fosse un animale stanziale, ma da nuovi studi è emersa la sua natura migratoria.

Questi temibili pesci sono in grado di percorrere anche 18 mila chilometri nel giro di brevi periodi. Per tale motivo lo stesso esemplare potrebbe essere stato conteggiato più volte dagli scienziati, con il risultato di avere una sovrastima della popolazione mondiale di carcarodonti.

Perché gli spiaggiamenti sono una buona notizia

Il ritrovamento di corpi in Canada e in tutte le coste che affacciano sull’Oceano Atlantico potrebbe significare che ci sono sempre più squali bianchi in natura. Anche i continui avvistamenti indicherebbero che la popolazione mondiale starebbe effettivamente crescendo lentamente.

È ancora presto per cantare vittoria, considerando che attraverso le attività di pesca la presenza del carcarodonte è diminuita del 70% solo nelle acque del Nord America. La situazione potrebbe essere peggiore dove la carne di questo pesce viene consumata abitualmente.

Un altro fattore di rischio è rappresentato dalla scomparsa delle prede degli squali bianchi, tra cui alcune specie di uccelli marini, di foche e di tartarughe. C’è dunque ancora tanto lavoro da fare per preservare questo maestoso abitante degli oceani, e salvare l’ecosistema. Sperando di ricevere ancora buone notizie e ulteriori dati sull’aumento del numero di esemplari.

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