Succede in pochi secondi, spesso nelle ore di punta, quando i vagoni sono pieni e l’attenzione dei passeggeri è già messa alla prova dalla fretta. Una persona si accascia improvvisamente, sembra stare male, magari porta una mano alla bocca come se stesse per vomitare. Scatta l’allarme emotivo, qualcuno si avvicina per aiutare. Ed è proprio in quel momento che entra in azione il complice. La truffa del finto malore in metro sfrutta un meccanismo semplice e spietato: la buona fede.
Come funziona la truffa del finto malore
Il copione è sempre simile. Una o due persone salgono insieme sul treno e si posizionano vicino alle porte. A un certo punto, uno dei due simula un malessere improvviso: si piega, si accascia, attira l’attenzione dell’intero vagone. La scena è studiata per sembrare credibile e creare confusione.
Nel caos di quei pochi istanti, mentre alcuni passeggeri si spostano per fare spazio e altri si avvicinano per prestare soccorso, il complice agisce. Un gesto rapido, quasi invisibile, ed ecco che il portafoglio sparisce da una tasca o da uno zaino aperto. Alla fermata successiva, i due scendono e il treno riparte. Solo allora la vittima si rende conto di essere stata derubata.
Perché i turisti sono le vittime preferite
Chi visita Roma per la prima volta è spesso meno attento ai segnali di pericolo. I turisti tendono a portare con sé documenti, contanti e carte nello stesso portafoglio e, soprattutto, sono più inclini a intervenire quando vedono qualcuno in difficoltà.
La truffa del finto malore colpisce proprio questa disponibilità ad aiutare. Il gesto di solidarietà diventa il punto debole su cui i borseggiatori fanno leva, trasformando un atto di civiltà in un’occasione di furto.
Le ore e i luoghi più a rischio
I casi segnalati avvengono spesso al mattino presto o nel tardo pomeriggio, quando la metro è affollata da pendolari e viaggiatori. Le linee più frequentate, soprattutto nei tratti centrali e turistici, diventano terreno fertile per questo tipo di raggiro.
Banchine, vagoni stipati e fermate ad alta rotazione offrono il contesto ideale: tanta gente, poco spazio e pochissimo tempo per rendersi conto di cosa stia realmente accadendo.
Borseggiatori organizzati e tecniche collaudate
Chi mette in atto questa truffa raramente improvvisa. Si tratta spesso di gruppi organizzati, che agiscono in due o più persone, si muovono con rapidità e conoscono bene gli orari e le dinamiche dei mezzi pubblici. La tecnica del finto malore non è l’unica, ma è una delle più efficaci perché riduce drasticamente il rischio di essere notati. L’attenzione di tutti è concentrata sulla presunta emergenza, non su chi si muove silenziosamente alle spalle.
Come difendersi senza diventare indifferenti
Dalla truffa Amazon a quella di Facebook, l’aspetto che lascia più amareggiati è quando a esser colpite sono persone che si muovono – online o per la città – in buona fede. Anche questa truffa non si basa su minacce o violenza, ma sull’empatia. Chi si avvicina per aiutare una persona che sembra stare male non immagina di diventare una vittima. Proprio per questo le forze di vigilanza invitano a mantenere alta l’attenzione, senza rinunciare alla solidarietà ma adottando alcune precauzioni, come tenere borse e zaini ben chiusi e portafogli in tasche interne o difficilmente accessibili.
Prestare attenzione non significa smettere di aiutare. In caso di un presunto malore, è consigliabile avvisare il personale di bordo o la sicurezza, evitando di esporsi fisicamente e controllando sempre i propri effetti personali. Un gesto semplice, come una mano sulla tasca o sullo zaino, può fare la differenza.





















