La prima auto al mondo con due motori Jet

Non potevano scegliere nome più azzeccato: alimentato da motori aeronautici Rolls-Royce, Insanity è un modello estremo, capace di sprigionare 18.000 cavalli

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 19 Settembre 2024 09:00

Immaginate un’auto che non solo sfreccia su strada, ma praticamente vola rasoterra. L’Insanity è proprio questo: un’opera ingegneristica radicale che spinge i limiti delle quattro ruote, la prima auto con due motori Jet. Un esperimento davvero audace, frutto di intense ore di studio in laboratorio, dove i tecnici hanno studiato ogni dettaglio.

Motori a reazione Rolls-Royce Viper 535

Che possa uscire un veicolo del genere sul mercato lo escluderemmo a priori. Ciononostante, merita attenzione perché dimostra, in maniera chiara e forte, fin dove sia lecito spingersi. Alimentata da due motori a reazione Rolls-Royce Viper 535, tipicamente montati sugli aerei, l’Insanity sviluppa una potenza monstre: 18.000 cavalli. Nessuno zero di troppo, è davvero così performante. Meglio non farla arrabbiare, insomma, altrimenti sa rivelarsi un osso davvero duro da fermare.

Più alti di un uomo adulto, i propulsori in questione trasformano la ex Ford Capri in un proiettile terrestre. La decisione di utilizzare la celebre vettura americana come base non è stata giustificata in modo esplicito dai progettisti. Tuttavia, sussistono delle ragioni piuttosto intuitive. In primo luogo, nelle sue ultime versioni costituiva una sportiva con una struttura abbastanza leggera e morbida. Ciò la rendeva un signor punto di partenza per attuare delle modifiche estreme.

La struttura robusta serviva poi a sopportare le immense forze generate dalle unità a reazione. Probabilmente, al momento della costruzione dell’esemplare, le Ford Capri erano piuttosto economiche e facili da reperire sul mercato dell’usato. Di conseguenza, ne valeva la pena pure sotto il piano economico. Aggiungiamoci il design sportivo e riconoscibile. Sebbene gran parte del mezzo abbia ricevuto delle rivisitazioni radicali, il nome e il look generali potrebbero aver contribuito a creare un certo appeal intorno al progetto.

L’esercizio messo in atto rispecchia nella denominazione l’identità di un bolide difficile da paragonare a qualunque cosa si sia vista. Averla chiamata Insanity (“follia”) crediamo rifletta a pieno lo spirito dietro, alla luce delle performance e del consumo di carburante.

Progettata per raggiungere una velocità di picco superiore ai 640 km/h (400 miglia), è un fulmine. Il rovescio della medaglia? Un consumo di carburante da capogiro. Inghiotte circa 40 litri di carburante al minuto a pieno regime, abbastanza da far funzionare una piccola città per qualche minuto.

Forza G paragonabile a quella di un caccia

Da appassionati, è facile incappare in un errore: immaginare che le automobili siano l’unico campo presidiato da Rolls-Royce. Siamo, però, ben lontani dalla realtà, essendo pure un eccellente costruttore di motori aeronautici, dove affonda le proprie radici. Spesso interpellata dalle maggiori compagnie di settore, il contributo apportato alla Insanity ne conferma l’affidabilità e le prestazioni.

Già in passato avevamo assistito a qualche iniziativa analoga, rispetto ad allora Insanity alza il tiro. Spinta al massimo, prenderne in mano il volante sarà un’esperienza surreale. L’accelerazione è talmente violenta da generare una forza G paragonabile a quella di un caccia. Il rombo delle unità a reazione e la sensazione di velocità travolgenti lanciano un importante messaggio sul potenziale della mobilità. Pur sprovvista della capacità di volare, come accade nel caso degli eVTOL, fa librare ad alta quota almeno con la fantasia.