Brescia retrocesso dopo la sentenza di penalizzazione, furia Cellino: "Già scritta, mi hanno ammazzato"
Cellino si dice truffato e condannato ingiustamente: medita l'addio. Il Brescia è retrocesso in Serie C dopo la sentenza di penalizzazione della FIGC
Il Brescia è retrocesso in Serie C dopo la sentenza della FIGC che ha ufficializzato la penalizzazione di 8 punti (4 in questa stagione, 4 nella prossima). Massimo Cellino, presidente del club, si dichiara vittima di una truffa e denuncia l’ingiustizia del sistema. “Mi hanno ammazzato”, afferma, ritenendo la sentenza già scritta e il processo viziato da interessi esterni.
- Il Brescia è retrocesso: la sentenza di penalizzazione
- Lo sfogo di Cellino
- La Sampdoria e la vendita sfumata
Il Brescia è retrocesso: la sentenza di penalizzazione
Con la penalità di 8 punti complessivi, di cui 4 saranno detratti nella stagione in corso e gli altri 4 verranno applicati nel prossimo campionato, il Brescia è matematicamente retrocesso in Serie C.
La sanzione deriva dall’utilizzo di crediti d’imposta, relativi a Irpef e Inps con scadenze a febbraio e aprile, ritenuti successivamente non validi. I crediti, acquistati tramite il Gruppo Alfieri, sono stati giudicati inesistenti in seguito ai controlli svolti dall’Agenzia delle Entrate, allertata dalla Covisoc.
ANSA
Massimo Cellino
In aggiunta, il presidente Massimo Cellino e suo figlio Edoardo sono stati inibiti dalle attività federali per sei mesi ciascuno.
Lo sfogo di Cellino
“Sto male. Mi hanno ammazzato, morirò infangato, vituperato, stuprato”. Sono le dure parole del presidente Massimo Cellino, intervistato da La Gazzetta dello Sport.
“Hanno truffato me, la Covisoc e l’Agenzia delle Entrate. Avrei preferito morire sotto una macchina che subire una cosa del genere” ha aggiunto.
Il presidente è convinto che, in qualche modo, il destino del suo Brescia fosse già scritto. “Se la Figc fissa la data del playout prima che si possa esprimere un vero tribunale, ma solo dopo le due sentenze dei giudici federali, vuol dire che le cose sono già chiare” ha sottolineato. “Sento di non avere la possibilità di dimostrare che ho ragione”.
La Sampdoria e la vendita sfumata
La retrocessione sul campo della Sampdoria, club italiano storico, ha avuto forte risonanza mediatica, e c’è chi pensa che quanto accaduto al Brescia sia legato in qualche modo alla volontà di dare ai blucerchiati un’ultima chance.
“Si dice che è stato fatto per dare una possibilità di salvezza alla Samp, che temo sia comunque già fallita. Io non ho prove, ma mi viene da crederci perché non vedo altre motivazioni”.
Il Tar potrebbe ribaltare le sorti del club, ma al presidente sembra non interessare più. “A quasi 70 anni vorrei fare un passo indietro, questo mondo che è cambiato, non mi piace più. Avevo persone interessate all’acquisizione del Brescia, praticamente avevo già venduto. A quattro soldi ma avevo venduto, perché il mio tempo a Brescia era concluso. Questa roba qui ci ha anche bloccato la cessione. Io non ce la faccio più, davvero”.
Adesso si attende l’appello presso la Corte Federale, previsto tra il 10 e il 12 giugno. Nel frattempo, la Lega B ha già ricalibrato il calendario dei playout: si disputeranno il 15 e il 20 giugno tra Salernitana e Sampdoria, con gara d’andata a Genova e ritorno a Salerno.
