Delitto di Garlasco, nuove indagini in arrivo sull'impronta 10 e attesa per i reperti della seconda scatola

Si terrà giovedì 19 giugno il secondo round degli esami per l'incidente probatorio sul delitto di Garlasco: perché è importante l'impronta 10

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Dopo nove ore di schermaglie tra avvocati e consulenti, l’incidente probatorio sul delitto di Garlasco riprenderà giovedì 19. Dei 34 elementi estratti dal primo scatolone prelevato dagli uffici del Nucleo investigativo dei carabinieri, solamente 17 pellicole sono state esaminate per rilevare eventuali tracce di sangue. Tra questi, l’attenzione è concentrata particolarmente sull’impronta 10 isolata sulla maniglia della porta della villetta di via Pascoli 8: l’obti test ha dato esito negativo, il che significa che su di essa non vi sarebbero tracce di sangue. Verrà riesaminata giovedì 19 con l’utilizzo di un tampone riscaldato a 37 gradi, più "carico".

I nuovi esami sull’impronta 10

Come anticipato, nelle nove ore di confronti tra avvocati e consulenti al quarto piano della Questura di Milano sono stati esaminati 17 dei 34 elementi presenti nel primo scatolone portato al centro dell’incidente probatorio sul delitto di Garlasco.

Si tratta essenzialmente delle pellicole scure acetate – specifica Repubblica – sulle quali erano state riversate le impronte impresse sulle fascette para-adesive. Tra questi elementi c’era anche l’impronta 10.

L’impronta 10 è stata isolata sulla maniglia della porta di ingresso della villetta di via Pascoli 8. Come per tutte e 17 le pellicole acetate, sull’impronta 10 – che si ritiene appartenere all’assassino di Chiara Poggi – l’obti test ha dato esito negativo. L’obti test, ricordiamo, viene impiegato per individuare tracce di sangue.

Per questo motivo l’esame verrà effettuato con un supplemento di indagine in laboratorio – scrive il Corriere della Sera – e con l’impiego di un tampone riscaldato a 37 gradi.

La previsione di Marzio Capra, genetista della famiglia Poggi

Contattato da AGI, Marzio Capra, genetista della famiglia Poggi, ha parlato di quanto emerso dopo il primo giorno del maxi incidente probatorio, dichiarando che, a suo dire, "la visione diretta dei reperti, in uno con le metodiche prescelte di analisi, ha di fatto smorzato qualsiasi possibile, e a mio parere immotivato, entusiasmo o meglio, falsa speranza".

L’esperto ha aggiunto che "non ci sono novità eclatanti e quindi questo non gioca a favore di chi spera in capovolgimenti di fronte. Oggettivamente le analisi si prospettavano già molto complesse in considerazione della tipologia di reperti, della quantità teorica di materiale biologico presente, del tempo trascorso e quindi della intervenuta sicura degradazione almeno parziale".

Cosa contiene la seconda scatola

Alle 10 di giovedì 19 giugno, presso i laboratori della Questura di Milano in via Fatebenefratelli, riprenderanno gli esami per l’incidente probatorio. Oltre alle pellicole acetate non ancora esaminate nel giorno 17, avvocati e consulenti procederanno a dibattere sugli esami da effettuarsi sui contenuti della seconda scatola.

La seconda scatola – scrive Corriere della Sera – contiene il frammento del tappetino del bagno macchiato di sangue, il cucchiaino, i tamponi eseguiti sul corpo di Chiara Poggi, il sacchetto dei cereali e infine, ma non per minore importanza, il sacchetto della spazzatura presente nella cucina nel momento del delitto.

Per dovere di cronaca, va precisato che da ogni adesivo dattiloscopico sono stati prelevati due campioni: il primo per individuare eventuali tracce biologiche, il secondo per trovare tracce di sangue.

Il delitto di Garlasco e le tensioni in Questura

In poche parole, i materiali presentati nell’incidente probatorio potrebbero riavvolgere il nastro sul delitto di Garlasco. Sono passati 18 anni da quel 13 agosto 2007 quando Chiara Poggi, nella sua abitazione di via Pascoli 8, fu uccisa e il suo cadavere lasciato scivolare lungo le scale che conducevano al piano interrato.

Nella prima giornata di esami, il 17 giugno, non sono mancati i momenti di tensioni. L’ex generale dei Ris Luciano Garofano, consulente della difesa di Andrea Sempio, ha alzato un’obiezione facendo notare l’assenza di un decreto di sequestro relativo ai due vasetti di Fruttolo, il brick dell’EstaThé, la confezione di biscotti e il piattino. Il decreto – scrive Corriere – è stato poi recuperato, ma la sua ricerca ha fatto necessariamente slittare gli esami a un secondo round previsto giovedì 19, a partire dalle ore 10.

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