Esplosione nel distributore di benzina a Roma, l'appello del Comune su condizionatori spenti e finestre chiuse

Dopo l'esplosione al distributore di benzina, Comune e protezione civile consigliano ai romani di stare in casa, chiudere le finestre e i condizionatori

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Dopo l’esplosione nel distributore di benzina a Roma, è ancora allarme per la capitale. Il Comune infatti ha lanciato un appello ai cittadini affinché tengano chiuse le finestre e spenti i condizionatori. Dal Campidoglio sottolineano poi di non sostare nei pressi dell’area interessata dall’incendio e di lavare bene frutta e verdura in modo da non inalare o immettere nel proprio corpo gpl.

Esplosione al distributore di benzina a Roma

La forte esplosione in via dei Gordiani ha lasciato conseguenze per la città di Roma. Oltre ai tanti feriti, i cittadini sono stati raggiunti da diverse comunicazioni e suggerimenti da parte delle autorità, interessate alla loro incolumità.

La prima raccomandazione – la più ovvia – è stata rivolta a chi vive all’interno di un raggio di 3 km dal luogo dell’esplosione: per queste persone il consiglio è di evitare di uscire e di rimanere nelle proprie abitazioni.

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Immagini da Roma dopo la forte esplosione

Gli appelli ai cittadini

A rivolgersi ai romani è stato il Comune ma anche la protezione civile di Roma che ha fatto proprie le raccomandazioni dell’Asl Roma 2. Il Campidoglio raccomanda alla popolazione presente o in transito nella zona interessata, di “non sostare nei pressi dell’area interessata dall’incendio, mantenere chiuse le finestre, non utilizzare al momento i condizionatori a presa d’aria esterna e lavare bene, frutta e verdura”.

La protezione civile poi si è rivolta in modo specifico a quelli che si trovano fino a tre chilometri dal luogo dell’esplosione: per loro il consiglio è di “rimanere all’interno delle abitazioni, di tenere chiuse le finestre e di disattivare gli impianti di ventilazione (condizionatori, ventilazione meccanica controllata, cappe aspiranti) per evitare l’immissione di aria esterna insalubre“.

Altre disposizioni sono poi atte a “evitare l’utilizzo di veicoli perché la circolazione con finestrini aperti o sistemi di ventilazione attivi può aumentare il rischio di inalazione di sostanze irritanti“. Quindi si raccomanda di “astenersi dal consumo di prodotti ortofrutticoli coltivati in zona, fino a nuova comunicazione”, con particolare attenzione “posta da parte dei soggetti più vulnerabili: neonati, bambini e adolescenti; persone anziane; soggetti affetti da patologie croniche, cardiovascolari o da condizioni immunodepressive; donne in gravidanza”.

I rischi

Nelle prossime ore arriveranno poi i primi risultati dopo il monitoraggio dell’aria attivato da Arpa Lazio che chiariranno le condizioni dell’atmosfera nella capitale.

Tutti i suggerimenti servono a impedire alla popolazione di inalare gas nocivi, come il gpl. Questo, una miscela di propano e butano, se inalato in concentrazioni elevate può “causare nausea, cefalea, vertigini, disturbi neurologici, perdita di coscienza o persino asfissia per spiazzamento dell’ossigeno, mentre il contatto diretto con il liquido criogenico può provocare ustioni da freddo e gravi lesioni cutanee”, come fanno sapere i medici della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima).

I rischi potenziali per la salute umana “si presentano anche in assenza di fiamme visibili, poiché il gas è incolore e più pesante dell’aria e può accumularsi in zone basse, cortili o interrati, creando sacche pericolose anche a distanza di tempo dall’evento. L’esplosione ha provocato la dispersione nell’aria di fumi e particolati fini (PM2,5, PM10, VOC) derivanti dalla combustione: queste sostanze, anche a basse concentrazioni, possono irritare le vie respiratorie, peggiorare condizioni preesistenti come asma o bronchiti, e aumentare il rischio cardiovascolare acuto e cronico”, aggiungono ribadendo l’obiettivo di evitare l’accesso alle aree interdette, usando mascherine FFP2 se si deve uscire, e di rivolgersi tempestivamente al medico o al centro antiveleni nel caso di sintomi.

Il controllo della situazione e l’arrivo del sindaco

Dopo l’esplosione nelle prime ore della mattinata di venerdì 4 luglio, a Roma è stato attivato il piano di emergenza con vigili del fuoco, protezione civile capitolina, polizia locale e squadre di soccorsi.

Sono stati evacuati un centro sportivo e due palazzi, mentre diversi feriti ustionati sono stati trasportati in ospedale. L’intera piazzola dove si è verificata l’esplosione è stata sequestrata su indicazione della procura.

Il sindaco Roberto Gualtieri si è diretto sul luogo e si è messo in contatto con il presidente del consiglio Giorgia Meloni. Diverse strade nelle vicinanze sono state chiuse per permettere i soccorsi, discorso simile anche per la fermata della metro C, Teano.

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