Fregene, l'avvocata della nuora di Stefania Camboni: "Non aveva sangue addosso", cosa dice l'autopsia

Delitto di Fregene, parla l'avvocata di Giada Crescenzi: "Risultati portano a una ipotesi diversa". Come è morta Stefania Camboni, secondo l'autopsia

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Giada Crescenzi “è stata portata in caserma ancora in pigiamanon aveva tracce di sangue“. Lo ha detto l’avvocata della 31enne, nuora della vittima Stefania Camboni. La giovane, ricordiamo è stata arrestata con l’accusa di omicidio aggravato e si dichiara innocente. Secondo l’autopsia la 59enne sarebbe stata uccisa con oltre venti coltellate che l’avrebbero raggiunta nel sonno sulla gola, sul cuore e sui polmoni.

Parla l’avvocata di Giada Crescenzi

In contatto con Repubblica l’avvocata di Giada Crescenzi, nuora 31enne della donna uccisa a Fregene (Roma), supporta la sua assistita che si dichiara estranea ai fatti. In primo luogo la giovane sarebbe stata “portata in caserma ancora in pigiama e non presentava tracce di sangue”.

Secondo Anna Maria Anselmi – questo il nome della legale di Crescenzi – i risultati starebbero “portando a una ipotesi diversa da quella finora emersa grazie alle prove che stiamo raccogliendo”.

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Stefania Camboni è stata uccisa con almeno 20 coltellate. Per il delitto di Fregene è stata arrestata la nuora Giada Crescenzi, 31 anni, che si dichiara innocente. L’avvocata: “Non presentava tracce di sangue”

Per tutti questi motivi Anna Maria Anselmi sostiene di credere “alla sua innocenza”. Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti l’indagata si trovava in casa, una porzione del villino di proprietà della vittima, mentre Stefania Camboni veniva uccisa.

Il compagno Francesco Violoni, figlio della 59enne, si trovava invece al lavoro. La coppia risulta occupare un posto di lavoro come dipendente presso l’aeroporto di Fiumicino.

Stefania Camboni uccisa con 20 coltellate, l’autopsia

Sabato 17 maggio Adnkronos ha reso note le prime indiscrezioni dall’autopsia condotta sul corpo di Stefania Camboni. Secondo l’agenzia, la 59enne sarebbe stata uccisa con più di 20 coltellate che l’avrebbero attinta al cuore, ai polmoni e al cuore. Repubblica scrive che la donna potrebbe essersi mossa dopo il primo fendente rendendosi conto, quindi, di quanto le stesse accadendo.

I colpi potrebbero essere stati inferti con una lama oltremodo lunga e larga almeno 4 centimetri, stando alla profondità delle ferite rilevate nel corso dell’esame autoptico  che si è tenuto sabato 17 maggio su disposizione d’urgenza della Procura di Civitavecchia. Per il momento non è possibile stabilire l’orario della morte. Tra 90 giorni verranno depositati i risultati degli esami tossicologici.

Il delitto di Fregene

Nella notte del 14 maggio Francesco Violoni, figlio di Stefania Camboni, si trovava all’aeroporto di Fiumicino per il suo turno di lavoro. Alle 7 della mattina del giorno 15 l’uomo ha fatto ritorno a casa ed è passato a salutare la madre, ma la 59enne era morta e il suo cadavere giaceva in una pozza di sangue.

Violoni ha dato l’allarme e sono scattate le indagini. Poche ore dopo sono emersi i primi elementi che hanno portato gli inquirenti ad arrestare Giada Crescenzi, 31enne e nuora della vittima. A indirizzare gli investigatori verso il nome della giovane sarebbe stato il suo alibi poco convincente – quella notte Crescenzi si sarebbe trovata in casa a dormire, quindi ha detto di non aver sentito nulla – ma anche una serie di ricerche fatte sul web tramite il suo smartphone.

Secondo Adnkronos Giada Crescenzi sarebbe indagata per omicidio aggravato dalla minorata difesa e con abuso di relazioni domestiche e di ospitalità. Lunedì 19 maggio è la data in cui è stata fissata l’udienza di convalida del fermo. Secondo le indiscrezioni, Stefania Camboni potrebbe essere stata uccisa per recenti dissapori interni alla famiglia.

delitto-fregene-stefania-camboni-nuora-giada-crescenzi Facebook Stefania Camboni Giada Crescenzi / ANSA