Madre e figlia morte a Villa Pamphili erano americane, killer in fuga: la lite al parco vista da un testimone

La mamma e la bambina uccise a Villa Pamphili si erano rivolte alla Caritas. La donna era stata identificata dopo una violenta lite al parco con il presunto assassino

Pubblicato:

La madre aveva 29 anni ed era cittadina americana, come sua figlia di circa 10 mesi. Entrambe sono state trovate morte nel parco di Villa Pamphili a Roma. Il principale sospettato è fuggito all’estero, forse in Grecia. La svolta è arrivata grazie a una segnalazione a Chi l’ha visto?: un telespettatore ha chiamato ricordando che giorni prima aveva assistito a una violenta lite.

Madre e figlia morte a Villa Pamphili

I corpi di madre e figlia sono stati rinvenuti a poca distanza l’uno dall’altro: la bambina nuda tra i cespugli, la madre nascosta sotto un telo di plastica nera, già in avanzato stato di decomposizione per via delle alte temperature, aumentate dal telo che ha creato una sorta di effetto serra. La mamma aveva i capelli chiari ed era alta circa 1,64 per 58 chili.

Testimone chiama Chi l’ha visto?

Il caso ha avuto una svolta nella serata di mercoledì 11 giugno, grazie a una segnalazione arrivata al programma Chi l’ha visto?: un telespettatore ha riconosciuto la descrizione dei tatuaggi della donna, collegandola a una lite violenta avvenuta con un uomo giorni prima nei pressi del parco.

Villa PamphiliANSA

La Questura di Roma ha diffuso le immagini che ricostruiscono i tatuaggi presenti sul corpo della donna trovata morta a Villa Pamphili

Una volante era intervenuta in quell’occasione identificando entrambi: le generalità, ora in fase di conferma, coincidono con quelle delle vittime e del sospettato, un cittadino americano dai tratti latini che potrebbe essere scappato verso la Grecia.

La testimonianza della giardiniera

E a corroborare questa pista c’è la testimonianza di una giardiniera comunale, che ha raccontato agli investigatori di aver visto la coppia con una neonata accamparsi in tenda vicino agli oleandri.

La donna li aveva avvicinati parlando in inglese per invitarli ad allontanarsi. Proprio quella tenda, fornita da un’associazione umanitaria e concessa solo dietro registrazione documentale, ha fornito agli investigatori un ulteriore aggancio per risalire all’identità della donna e dell’uomo.

Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe ucciso prima la madre, poi la bambina, ma solo dopo averla trattenuta con sé per alcuni giorni.

Commercianti riconoscono le vittime

L’uomo è stato ripreso da alcune telecamere di videosorveglianza del mercato San Silverio, nel quartiere San Pietro, mentre teneva in braccio la piccola. Proprio da lì, i commercianti hanno riconosciuto madre e figlia.

Le autorità hanno diramato un allarme internazionale, inserendolo nei circuiti di polizia europei con l’accusa di omicidio aggravato plurimo.

Madre e figlia senzatetto

Secondo quanto ricostruito, madre e figlia hanno vissuto per diverse settimane da senzatetto, tra il mercato San Silverio e l’area verde di Villa Pamphili.

All’apparenza curati, vestiti con abiti sportivi di marca, si lavavano nei bagni pubblici del mercato. I commercianti li descrivono come turisti inizialmente, poi hanno compreso il disagio. Uomo e donna erano spesso insieme, viene raccontato. Lui, secondo i racconti, beveva spesso vino o birra la mattina.

L’autopsia ha confermato che la bambina è morta per soffocamento, dopo essere stata forse picchiata e lasciata senza cibo per giorni. Era a stomaco vuoto al momento della morte. La madre, invece, non presentava ferite esterne, né segni di traumi, né tracce di droghe o alcol. Si attendono ora i risultati di esami tossicologici più avanzati, alla ricerca di veleni o farmaci che possano aver causato la morte.

La Caritas ha confermato che la coppia aveva presentato documenti per accedere ai servizi: una traccia che ha portato a nomi e cognomi. Il 3 giugno è l’ultima data in cui mamma e figlia sono state viste al mercato: proprio in quel giorno, si sospetta, che la donna possa essere stata uccisa.

Villa Pamphili IPA