Trump contro studenti stranieri ad Harvard, quanti italiani ci sono e cosa rischierebbero con la stretta Usa

L'Università di Harvard ha diffuso delle istruzioni rivolte agli studenti in risposta all'ordine di Trump: tra gli iscritti anche centinaia di italiani

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Il bando sugli stranieri ad Harvard non risparmia i 280 italiani iscritti nell’Ateneo americano. Nonostante lo stop di un giudice federale al provvedimento di Trump, l’ordine di trasferimento in altre Università degli studenti provenienti dall’estero riguarda anche i nostri connazionali, anche loro finiti in mezzo al braccio di ferro tra la Casa Bianca e il prestigioso istituto del Massachusetts.

Il bando di Trump

Con un ordine a firma del segretario del Dipartimento della sicurezza interna (Dhs), Kristi Noem, l’amministrazione Trump ha imposto all’Università di Harvard di eseguire entro 72 ore sei disposizioni, tra le quali la consegna di registrazioni audio e video di attività di protesta degli studenti internazionali negli ultimi cinque anni.

L’accusa della Casa Bianca nei confronti dell’ateneo è di aver creato un ambiente favorevole a proteste anti-americane e pro-Hamas, oltre a un campus ostile agli studenti ebrei e di collaborare con il Partito comunista cinese. Secondo il provvedimento, i 10mila iscritti provenienti dall’estero dovranno trasferirsi in un’altra Università, pena il rischio di perdere il visto e di essere espulsi dal Paese.

harvard-studentiFonte foto: ANSA

La bandiera di Harvard nello stadio del campus universitario

L’opposizione di Harvard

Condizioni respinte da Harvard, che ha annunciato di dare battaglia legale facendo causa contro un provvedimento definito “illegale” e “ritorsivo”, avendo dalla sua anche la decisione del giudice federale di Boston Allison Burroughs di fermare temporaneamente la stretta sugli studenti stranieri voluta da Trump.

L’Università ha dichiarato con un comunicato di essere “fermamente impegnata a mantenere la propria capacità di accogliere studenti e ricercatori internazionali, circa il 27% del totale e provenienti da oltre 140 Paesi, che arricchiscono l’Università e questa nazione”.

Per evitare che i propri studenti e ricercatori possano perdere il visto “Student and Exchange Visitor Program”, sono state diffuse agli iscritti provenienti da tutto il mondo delle istruzioni su come resistere alle richieste di eventuali agenti dell’immigrazione che li dovessero fermare all’entrata del campus.

Le istruzioni agli studenti

“Proprio come a casa tua o sul lavoro, non sei obbligato a rispondere alle domande né a firmare documenti se gli agenti dell’immigrazione ti fermano. Hai il diritto di rifiutare una perquisizione. Senza il tuo consenso, gli agenti possono soltanto frugarti superficialmente i vestiti («pat down») se sospettano che tu abbia un’arma” è una delle raccomandazioni rivolte dall’Università agli studenti stranieri, tra cui gli oltre 200 italiani.

Harvard ricorda agli iscritti che non sono tenuti “a rispondere a domande sul tuo stato di immigrazione, su dove sei nato, né su quando o come sei arrivato negli Stati Uniti, e non sei obbligato a mostrare documenti d’identità del tuo paese d’origine”.

In caso di presenza di agenti del dipartimento dell’immigrazione all’interno del campus, gli studenti e i ricercatori sono invitati a contattare il numero di emergenza della polizia universitaria.

Mentre in relazione ai viaggi, l’Università avvisa gli studenti di informarsi dei rischi di ritardi nel rientro negli Stati Uniti, proprio per eventuali problematiche sul visto.

studenti-harvard-trump Fonte foto: ANSA