Nelle acque di Trieste, e in particolare nella Riserva Marina di Miramare, è stato avvistato un grosso banco di barracuda boccagialla, una specie di pesce considerata aliena per il nostro mare. Si tratta sicuramente un’ulteriore testimonianza dei cambiamenti climatici in atto e della trasformazione dell’ecosistema marino nell’Adriatico settentrionale.
Un banco di barracuda boccagialla a Miramare
L’avvistamento è stato documentato da Amanda Vertovese, guida snorkeling e istruttrice subacquea, che ha ripreso in video un gruppo di circa cento barracuda boccagialla (Sphyraena viridensis) nelle acque della Riserva Marina di Miramare. È un avvistamento da record: in passato erano stati segnalati singoli esemplari di questa specie nel Mediterraneo, ma mai un banco così numeroso.
Il video, condiviso sui social dalla Riserva Marina di Miramare, ha attirato subito catturato l’attenzione. La presenza di un gruppo così ampio di barracuda boccagialla in queste acque è un segnale chiaro dell’innalzamento delle temperature marine, che sta favorendo la diffusione di specie tipiche di mari più caldi nell’Adriatico settentrionale. Questo fenomeno è causato dal cambiamento climatico e sta portando alla colonizzazione del Mediterraneo da parte di specie che in passato erano assenti o rare in queste acque, come il pesce scorpione.
Perché i barracuda boccagialla sono “alieni”
Il barracuda boccagialla è originario dell’Atlantico orientale, in particolare delle acque attorno alle Azzorre, Canarie e Capo Verde. Negli ultimi anni questa specie ha iniziato a diffondersi nel Mediterraneo, grazie all’aumento delle temperature marine. Ora è comunemente presente nelle acque del nostro mare, tanto da essere chiamato anche barracuda del Mediterraneo.
La presenza di questi barracuda nel Golfo di Trieste rappresenta un chiaro esempio di pesce alieno che si sta adattando e diffondendo in aree geografiche dove in passato non era presente. Questo fenomeno non riguarda solo i barracuda boccagialla, ma anche altre specie termofile come il pesce serra, che trovano nelle acque più calde del Mediterraneo un ambiente ideale per vivere e riprodursi.
Il barracuda boccagialla si distingue dal luccio di mare (Sphyraena sphyraena), l’unico altro rappresentante della stessa famiglia presente nel Mediterraneo, per le bande scure verticali sul corpo e per le dimensioni maggiori, potendo raggiungere fino a 1,30 metri di lunghezza e pesare fino a 12 chilogrammi. È un predatore che vive generalmente al largo, ma si avvicina alle coste, in particolare vicino a scogliere e promontori.
Il barracuda boccagialla, con il suo corpo allungato, le bande verticali scure e i denti affilati, è un predatore di rilievo nei mari che colonizza. La sua presenza in numero sempre maggiore potrebbe avere conseguenze significative per l’equilibrio delle catene alimentari locali, poiché è un cacciatore efficiente che può influenzare le popolazioni di pesci più piccoli e altre specie marine. La sua capacità di adattarsi sia a mari profondi che a coste rocciose, avvicinandosi spesso a scogliere e promontori, rende ancora più complessa la gestione delle sue interazioni con l’ecosistema locale. Ciò sottolinea l’importanza di monitorare costantemente i cambiamenti in atto nei nostri mari e di studiare le possibili ripercussioni a lungo termine per l’ambiente marino dell’Adriatico e del Mediterraneo.