Il polpettone è senza dubbio il re delle feste e delle domeniche italiane. Amato da grandi e bambini è rivisitato con mille ricette differenti.
Preparare il polpettone sembra apparentemente una cosa da niente, eppure il rischio che diventi troppo asciutto è più che concreto, perché i passaggi durante la cottura nascondono diverse insidie.
Ecco qualche dritta per cucinare un polpettone a regola d’arte.
I consigli della nonna
Assicuratevi di aggiungere ingredienti grassi come uova, olio d’oliva extravergine, latte o formaggi. Questi aiuteranno a mantenere il polpettone umido durante la fase di cottura.
Utilizzate pane ammorbidito nell’acqua o, meglio ancora, nel latte per trattenere l’umidità.
Mai cuocere il polpettone troppo a lungo. In ogni caso, abbiate l’accortezza di verificare la temperatura interna per evitare di seccarlo.
Aggiungete verdure tritate come carote, zucchine o cipolle. Rilasceranno umidità durante la cottura e vi faranno portare in tavola un polpettone succoso al punto giusto.
Utilizzate una combinazione di carni (come maiale e manzo) per contribuire ad una migliore umidità e consistenza.
La ricetta della domenica
Ospiti a pranzo? Deliziateli con questo super polpettone.
Come procedere:
Curiosità storiche
Il polpettone nella Storia ha vissuto una lunga evoluzione. Le polpette esistevano già ai tempi dei Romani. Furono inventate da un cuoco di nome Marco Gavio Apicio.
Solo nel ‘400 però la parola “polpetta” apparve per la prima volta in un ricettario (il De Arte Coquinaria di Maestro Martino).
Va detto che la polpetta di allora era più simile ad un involtino; divenne a tutti gli effetti la polpetta che conosciamo soltanto fra la metà del ‘600 e l’inizio del ‘700.