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CURIOSITÀ 09 LUGLIO 2025

Risolto un cold case del 1337, trovato l'assassino grazie a una banca dati

Marta Ruggiero

Marta Ruggiero

Giornalista pubblicista e videomaker

Giornalista, videomaker, copywriter e content creator. Mi occupo di attualità, economia, politica, intrattenimento, costume e società. In passato ho lavorato in ambito televisivo. Osservo e racconto storie: penna e videocamera sono le mie fedeli compagne di viaggio.

Un efferato cold case che risale al Medioevo è stato risolto grazie a una banca dati. La digitalizzazione dei documenti ha permesso di individuare l’autrice dell’omicidio del prete John Forde. Secondo le nuove tecnologie, sarebbe stata Ela Fitzpayne, nobildonna vissuta nel XIV secolo, a macchiarsi del terribile crimine.

A rivelarlo sono i risultati del Medieval Murder Maps, un progetto che ha permesso di digitalizzare centinaia di documenti, i quali sono stati confrontati e incrociati in modo tale da scoprire i responsabili di omicidi avvenuti in Inghilterra durante il Medioevo. A risolvere uno di quei casi che ispirano le serie tv più seguite sulle piattaforme streaming è stato un team di ricerca guidato da Manuel Eisner, dell’Università britannica di Cambridge.

Chi ha ucciso John Ford

Nessuno è salvo e anche il delitto perfetto – o secolare – può essere risolto. A dirlo sono le nuove tecnologie, grazie alle quali alcuni ricercatori sono riusciti a svelare l’assassino di un terribile cold case. Pare infatti che a uccidere John Forde, nel 1337, sia stata Ela Fitzpayne. La vittima era un prete che, fino a pochi anni prima, aveva prestato servizio in una cappella di campagna proprio nella residenza della famiglia aristocratica.

Tuttavia l’omicidio è avvenuto in una delle piazze più famose e pericolose di Londra, poco distante dalla cattedrale di San Paolo. L’uomo ha avuto la peggio in seguito a un’aggressione. Tre uomini, infatti, lo hanno sgozzato e colpito più volte al torace. Ma cosa c’entra allora la nobildonna?

Studiando diverse volte i documenti digitalizzati – e confrontandoli con altri già in archiviati e relativi anche a patologie, incidenti e detenuti – gli scienziati hanno ricostruito la storia e trovato il movente che avrebbe spinto la mandante a ordinare una sorta di spedizione punitiva, resa possibile attraverso un inganno ai danni della vittima.

Cold case risolto, il movente

Un cold case del 1337 è stato risolto grazie alla digitalizzazione di una banca dati. Con le nuove tecnologie è stato possibile risalire anche al movente. Pare che si sia trattato di una vendetta, risalente ad anni prima, nel periodo in cui John Forde prestava servizio dalla famiglia Fitzpayne. Ela, rimasta vedova, si sarebbe vendicata a seguito di una condanna per maltrattamenti, subita proprio per via della testimonianza del prete. La donna sarebbe stata riconosciuta colpevole di aver vessato con violenza la comunità locale ma, secondo gli storici, il vero responsabile sarebbe stato Forde che avrebbe usato Ela come capro espiatorio.

La nobildonna, che venne sottoposta a una serie di penitenze umilianti, piena di risentimento, avrebbe così aspettato cinque anni per vendicarsi. Si sarebbe trattato, quindi, di un regolamento di conti avvenuto in un luogo pubblico perché fosse chiara la matrice e la superiorità della famiglia rispetto al clero.

Quello del delitto Forde non è il primo caso risolto grazie al progetto Medieval Murder Map, che dà la possibilità di navigare tra le strade delle città e vedere i documenti associati ai luoghi, leggere storie e ascoltare aneddoti resi noti anche in una serie podcast. È un esempio virtuoso in cui le nuove tecnologie hanno avuto un ruolo determinante.

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