Sarà capitato anche a voi di acquistare le patate al supermercato e di non consumarle subito, trovando poi la brutta sorpresa di vederle costellate di germogli quando ci sarebbero servite nelle nostre ricette.
Purtroppo, una volta germogliati, questi tuberi vanno buttati: se ingerite in grande quantità, le sostanze come la solanina che si formano al loro interno possono causare nausea, mal di testa, difficoltà digestive e dolori addominali molto forti.
Vediamo come fare per “allungare” la vita delle patate in casa.
Come sceglierle prima dell’acquisto
Quando si compra il sacchetto retato di patate al supermercato, meglio controllare visivamente lo stato dei tuberi al suo interno, preferendo quelli ben sodi e con la buccia integra, senza macchie verdi o scure, né germogli.
Tornati dalla spesa, verificate le patate una ad una: quelle in condizioni perfette potranno essere conservate, mentre quelle più morbide al tatto o con qualche macchiolina andranno consumate il prima possibile.
In caso di aloni verdastri sulla superficie esterna, sbucciate il tubero “incriminato”, asportando anche una buona parte della polpa in corrispondenza del difetto e poi lessatelo in acqua bollente salata o in microonde. Si potrà poi conservare da cotto.
Mai in frigo
La bassa temperatura è nemica delle patate, in quanto il freddo eccessivo può portare gli amidi contenuti nella loro polpa a trasformarsi in zuccheri, cosa che le farà marcire più velocemente.
Come se non bastasse, la conservazione in frigo rischia di alterarne sapore e colore.
Un altro accorgimento fondamentale è quello di non lavare mai i tuberi, se non al momento dell’utilizzo. Per evitare che assorbano umidità ed ammuffiscano, vanno lasciati sporchi fino all’ultimo.
La conservazione ideale
Il posto perfetto in cui conservare a lungo le patate è una cantina con un buon ricircolo dell’aria.
L’ideale è che la temperatura nel seminterrato non superi mai i 10° centigradi e che i tuberi vengano posizionati al riparo dalla luce, all’interno di retine, sacchi di juta, sacchetti di carta, o riposti in una cassetta di legno.
Buio, fresco e asciutto sono le tre condizioni che ritardano il più possibile la germinazione dei tuberi.
Chi fosse sprovvisto di cantina, può individuare un angolo della casa il più possibile lontano da fonti di calore e luminosità.
Anche in questo caso, preferire la conservazione in sacchetti retati o di carta, evitando contenitori ermetici e sacchetti di plastica annodati, che non farebbero passare l’aria, creando un microclima inadatto.
Le patate conservate in questo modo dureranno almeno tre settimane.
Il trucco delle mele
Inserire delle mele tra una patata e l’altra è un ottimo sistema per non farle germogliare, specialmente nei mesi estivi. L’etilene contenuto nei frutti, infatti, inibisce la “maturazione” precoce dei tuberi.
Controllare regolarmente
Se nonostante tutte le precauzioni adottate dovessimo notare qualche sporadico germoglio sulle bucce, eliminiamolo subito, in modo da evitarne lo sviluppo.
Conservazione delle patate sbucciate
Può capitare di sovrastimare la quantità di patate che occorrono per preparare una determinata ricetta. Se quelle in esubero sono state già private delle buccia, bisogna metterle in ammollo in acqua fredda all’interno di una scodella e conservarle in frigorifero al massimo per qualche ora.
Come congelare le patate
I tuberi non andrebbero mai messi in freezer da crudi: quelli che troviamo nel banco surgelati affettati in spicchi, bastoncini o rondelle, sono infatti precotti o prefritti.
A livello domestico, possiamo congelare le patate dopo averle tagliate in pezzi abbastanza piccoli e lessate in acqua salata, scolate con cura e lasciate raffreddare completamente.
Vanno poi adagiate in un solo strato su una teglia coperta di carta forno, da inserire in freezer così com’è.
Cubetti e fette ormai congelati si possono poi raccogliere e suddividere in porzioni all’interno di sacchettini-gelo chiusi ermeticamente.