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CONSIGLI 18 APRILE 2024

Come pulire l’olio per friggere e riutilizzarlo molte volte: il trucco per risparmiare

L’attenzione allo spreco e a una cucina più sostenibile e sana è sempre più diffusa. Pulire l’olio per friggere e riutilizzarlo è un tema caldo, e non solo letteralmente. Trattandosi di un prodotto inquinante, se non viene smaltito nel modo corretto, e costoso, se se ne devono utilizzare grandi quantità, conoscere qualche trucco può tornare utile per rispettare l’ambiente e salvaguardare la propria salute. Vediamo insieme quali sono i metodi per risparmiare e per non commettere errori di utilizzo quando si prepara qualcosa di buono.

Quante volte si può riutilizzare olio per friggere

Intanto una premessa è d’obbligo: l’olio per friggere deve essere quello di semi. Che sia di girasole o di arachidi, poco importa. Fondamentale, per avere cibi leggeri e facilmente digeribili, è non usare quello di oliva. Per quanto quello extravergine di oliva abbia un sapore delizioso e sia spesso di prima qualità e a produzione domestica, è troppo pesante per alcune preparazioni e non ha un punto alto di fumo, necessario per non rendere dannosa la nostra pietanza. Significa infatti che si brucia più facilmente.

A seconda di ciò che è stato cucinato, l’olio può essere riutilizzato sino a tre volte. Queste possono salire a quattro, se si usa un trucco per pulirlo, rimuovendo anche i residui più difficili da filtrare. È sufficiente avere l’amido di mais in casa e il gioco è fatto.

Il trucco dell’amido per riusare l’olio di frittura

In una società in cui le ore scorrono veloci e spesso non si ha il tempo di fare la spesa, non è detto che si debba rinunciare ad alcune preparazioni se non si hanno le materie prime “vergini” a disposizione nella propria dispensa. Conservare l’olio per friggere fa risparmiare tempo e denaro, oltre a fare bene all’ambiente. È necessario, però, pulirlo.

Per farlo basta preparare una pastella. Sciogliamo due cucchiai di amido di mais nell’acqua e otteniamo un composto non troppo denso: non dobbiamo preparare i fiori di zucca o i carciofi, ma solo rimuovere le impurità. Se lo si butta nell’olio caldo farà da calamita, raccogliendo in men che non si dica il pangrattato o ciò che è rimasto a galleggiare nell’olio o sul fondo della padella.

A seconda delle condizioni dell’olio, fare questa operazione una sola volta potrebbe bastare, in caso contrario non resta che ripeterla fino a quando non sarà pronto per essere riutilizzato.

Dove si butta l’olio usato in cucina

Il metodo di smaltimento dell’olio esausto è molto importante, insieme a come togliere l’odore di frittura in cucina . Questo, infatti, non va versato nello scarico del lavandino. Non solo si rischierebbe, se fosse ancora caldo, di danneggiare le condutture, ma verrebbe disperso nell’ambiente con possibili danni.

La cosa migliore è raccoglierlo in un barattolo e portarlo nelle isole ecologiche. Nella maggior parte delle città, poi, ci sono dei contenitori appositi abbastanza diffusi: trovare quello più vicino alla propria casa non è affatto difficile. Per concludere, vale la pena sottolineare che esistono anche utilizzi alternativi dell’olio di frittura prima che finisca il proprio “ciclo vitale”.

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