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CURIOSITÀ 12 OTTOBRE 2024

Sull’Everest trovato lo scarpone di Irvine: svelato il mistero?

Stefania Bernardini

Stefania Bernardini

Giornalista e videomaker

Giornalista professionista dal 2012, ho collaborato con le principali testate nazionali. Scrivo e realizzo servizi TV di cronaca, politica, economia e spettacolo. Ho esperienze nella redazione di testate giornalistiche online e televisive e lavoro anche nell’ambito del social network.

Uno scarpone di pelle tutto rovinato dal quale emerge una calza è stato ritrovato abbandonato tra i ghiacci del monte Everest. A fare la scoperta è stato il regista Jimmy Chin, noto per il documentario Free Solo sulla storia dello scalatore Alex Honnold. Era sull’altissima montagna per partecipare a una spedizione organizzata dal National Geographic. Ma chi sarebbe il proprietario della calzatura? Per il team non ci sono dubbi: la scarpa apparteneva a Andrew “Sandy” Irvine, uno dei nomi più noti nella storia dell’alpinismo, scomparso insieme a George Mallory nel 1924, esattamente un secolo fa.

Trovato lo scarpone di Irvine sull’Everest?

A settembre, sull’ampia distesa centrale del ghiacciaio di Rongbuk, sotto la parete nord dell’Everest, una squadra di documentaristi di National Geographic, composta dal fotografo e regista Jimmy Chin e dai registi e scalatori Erich Roepke e Mark Fisher, ha scoperto sulla neve uno scarpone.

All’interno hanno visto un piede, che hanno immediatamente riconosciuto come appartenente a Andrew Comyn Irvine, o Sandy, come veniva chiamato, scomparso 100 anni fa con il famoso scalatore George Mallory.

“Ho sollevato il calzino”, ha raccontato Chin, “e ho visto un’etichetta rossa con scritto A.C. IRVINE”. Ora verranno fatti dei test del DNA sui resti umani trovati per accertarne l’appartenenza allo scalatore.

Intanto la posizione in cui è stata trovata la scarpa potrebbe aiutare a svelare un mistero: Irvine e Mallory sono morti prima o dopo aver raggiunto la vetta del Monte Everest?

Chi era Andrew Comyn Irvine, noto come Sandy

Andrew Comyn Irvine era un alpinista britannico. Nel 1924 tentò di compiere, insieme al suo compagno di cordata George Mallory, la scalata degli 8.848 metri della montagna più alta del mondo. Nessuno c’era fino ad allora mai riuscito e, da quello che sappiamo, nessuno ci sarebbe riuscito fino al 1953, quando Edmund Percival Hillary e lo sherpa Tenzing Norgay arrivarono fino alla vetta per la prima volta nella storia.

Irvine e Mallory scomparvero l’8 giugno del 1924, o almeno quello è stato l’ultimo giorno in cui i due sono stati avvistati. Non è chiaro dove gli escursionisti siano rimasti bloccati. Il corpo di Mallory verrà ritrovato solo nel 1999. Di Irvine era stata recuperata solo la piccozza, nel 1933, ma il suo corpo non è mai stato rinvenuto.

Nel 1960 il vice capo della spedizione cinese che per prima scalò l’Everest dalla parete nord, Xu Jing, dopo aver rinunciato alla scalata e preso una scorciatoia, a 8300 metri di quota dichiarò di aver avvistato un corpo in un crepaccio. All’epoca dell’avvistamento le uniche persone morte a quella quota sulla Parete Nord dell’Everest erano Mallory e Irvine. E quando Jing raccontò questo episodio, nel 2001, i resti di Mallory erano già stati trovati.

Nel 1979, lo scalatore cinese Wang Hongbao avvistò un corpo che si ritenne potesse essere quello di Irvine. Hongbao non fu però in grado di indicare la posizione del corpo per un’eventuale operazione di recupero, perché il giorno successivo fu travolto e ucciso da una valanga.

A partire dal 2010 lo storico Tom Holzel ha annunciato di aver localizzato il luogo in cui si troverebbe il corpo di Irvine, ma una spedizione di ricerca del maggio 2019 da parte del team di National Geographic non ha dato risultati positivi.

Da cento anni si cerca però di capire se i due siano riusciti effettivamente a compiere l’impresa e a raggiungere la cima dell’Everest. La posizione dello scarpone potrebbe svelare se l’alpinista stava salendo o scendendo dalla vetta.

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