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LIFESTYLE 12 MAGGIO 2024

La “mano di Dio” è apparsa in cielo: le spettacolari immagini della nebulosa di Gum

Nell’immensità dello spazio cosmico, a circa 1.300 anni luce dalla Terra, nella costellazione della Poppa, si cela una visione tanto misteriosa quanto affascinante. Si tratta della Nebulosa di Gum, che contiene la struttura nota come CG 4, dove hanno origine le stelle, soprannominata “la Mano di Dio“. Chi l’ha vista non ha dubbi sul perché le sia stato dato questo suggestivo nomignolo. Un’immagine spettacolare è stata catturata dalla Dark Energy Camera (DECam), montata sul telescopio Victor M. Blanco dell’Osservatorio Interamericano di Cerro Tololo del NOIRLab.

L’Origine e la Struttura di CG 4, un globulo di Bok

Il CG 4 è un globulo cometario, una sottoclasse delle nebulose oscure conosciute anche come globuli di Bok. Sono isolati ammassi di gas cosmico e polvere densa, circondati da materiale ionizzato caldo. Il globulo presenta una testa polverosa, del diametro di circa 1,5 anni luce e una coda lunga e tenue che si estende per ben 8 anni luce.

Questo particolare globulo è stato scoperto per la prima volta nel 1976 grazie alle immagini scattate dal Telescopio Schmidt. La sua forma distintiva e il suo posizionamento unico sono rimasti a lungo un mistero per gli astronomi, a causa della sua debole luminosità. La coda del globulo, avvolta in una polvere stellare oscura, blocca la maggior parte della luce che la attraversa. Tuttavia, grazie al filtro speciale Hydrogen-alpha della DECam, è possibile rilevare il debole bagliore rosso dell’idrogeno ionizzato presente nella testa di CG 4 e attorno al suo bordo esterno.

Il Fenomeno della “Mano di Dio” della Nebulosa di Gum

La denominazione di “Mano di Dio” deriva dall’apparizione fantasmagorica di una mano che sembra emergere dall’ammasso di materiale interstellare e raggiungere l’esterno del cosmo. La visione è stata resa possibile grazie alle capacità uniche della Dark Energy Camera, che consente di osservare dettagli altrimenti invisibili all’occhio umano e ai telescopi meno avanzati.

L’immagine cattura non solo la struttura del globulo, ma anche l’interazione dinamica con la radiazione emessa dalle stelle massicce vicine, che gradualmente sta erodendo la testa del globulo e spazzando via le minuscole particelle che diffondono la luce stellare. Nonostante le intense radiazioni, CG 4 contiene ancora abbastanza gas per alimentare la formazione attiva di diverse nuove stelle di dimensioni simili al Sole.

Un altro aspetto affascinante dell’immagine di CG 4 è la presenza della galassia a spirale ESO 257-19 (PGC 21338), che sembra minacciata dal profilo della gigantesca mano. Tuttavia questa galassia si trova più di cento milioni di anni luce oltre CG 4, apparendo vicina solo a causa di un allineamento casuale.

Perché viene studiata “la Mano di Dio” nello Spazio

L’immagine di CG 4, o “la Mano di Dio” non è solo è un promemoria sbalorditivo della complessità e della bellezza dell’universo. È infatti un’ottima occasione per studiare come la materia interstellare riesce a formare nuove stelle e creare strutture straordinarie. Le osservazioni continue e gli studi approfonditi continueranno a illuminare i segreti di queste meravigliose creazioni cosmiche.

Gli astronomi hanno sviluppato due principali teorie riguardo l’origine delle forme distintive dei globuli cometari. La prima ipotesi suggerisce che questi oggetti potrebbero essere originariamente stati nebulose sferiche, che sono state poi interrotte da un’esplosione di una stella super magnetica vicina. La seconda teoria propone che i globuli cometari siano modellati da una combinazione di venti stellari e radiazioni dalle stelle massicce vicine.

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